Roma. I cittadini dicono no alla chiusura della Comunità Giovanile decisa da Marino

comunitàgiovanileUn’assemblea pubblica per difendere la Comunità Giovanile di Roma dalla chiusura decisa dal sindaco Marino e dalla maggioranza di centrosinistra al governo della Capitale: è questo l’oggetto dell’incontro in programma oggi convocato al Casale di via Grottaperfetta 610 che da quasi quattro anni ospita un centro di aggregazione per i giovani e le famiglie in una delle tante periferie romane, come il quadrante tra Roma ’70 e l’Ardeatino, privo di servizi per i cittadini.

Al centro dell’incontro anche la petizione popolare promossa in questi giorni dai volontari della struttura e sottoscritta da centinaia di cittadini del territorio che chiedono al Campidoglio di garantire il proseguimento dell’esperienza della Comunità, nata nel 2010 con la decisione dell’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze di aprire nel Municipio XI una struttura unica nel suo genere in tutta Roma e in Italia.

Nel corso dell’assemblea, i cittadini chiederanno al sindaco Marino il motivo per il quale intende chiudere una struttura che funziona, che ha raggiunto importanti risultati negli anni e che viene tenuta aperta senza costare nulla all’amministrazione pubblica, per sostituirla – come sostengono – con un servizio completamente estraneo alle esigenze del territorio, gestito da un’organizzazione operante in un altro municipio della città e che rappresenterebbe a quanto pare un costo per il Campidoglio.

La Comunità è diventata, negli anni, un importante punto di riferimento per il quartiere e viene utilizzata ogni giorno per corsi di formazione, laboratori artistici, presentazioni di libri e attività culturali, riunioni dei comitati e delle associazioni di quartiere, sala studio e doposcuola, cineforum, tornei sportivi ed animazione per i bambini. Il tutto a costo zero per Roma Capitale, grazie al contributo di un gruppo di giovani volontari del territorio, cresciuti all’interno della Comunità Giovanile stessa.

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