Il caso. Frontex: +823% di clandestini. Cazzullo (Corsera): “Chiudere la rotta di Lampedusa”

Lampedusa, migranti superstiti dal naufragio tratti in salvo dalla Guardia CostieraI dati dell’Agenzia Frontex sono allarmanti: +823% la percentuale di immigrati che cercano di raggiungere l’Europa. Numeri record per i flussi di migranti diretti alle coste sud dell’Europa nei primi mesi del 2014: da gennaio ad aprile sono stati localizzati circa 42mila migranti, il triplo rispetto ai 12.400 dello stesso periodo del 2013. Di questi, oltre la metà erano diretti in Italia, con un fortissimo aumento rispetto all’anno precedente con tutti i rischi di nuove tragedie della disperazione come, purtroppo, raccontano le cronache di questi giorni. Tali numeri – secondo il vicedirettore Gill Arias – non si vedevano da cinque anni, ad eccezione del 2011, quando le migrazioni erano aumentate per via della Primavera araba. “C’è da aspettarsi un aumento delle rilevazioni di migranti durante l’estate quando le traversate sono più facili”, ha confermato. Queste cifre vanno di certo tarate con la maggiore possibilità di censire i flussi propri dell’agenzia. Ma non si può non constatare come le cause dell’aumento oggettivo di chi dalle coste africane cerca di giungere in Europa siano molteplici: dai conflitti militari, all’implosione delle entità statali del Nord-Africa ma anche dalla debolezza dell’Ue sull’argomento e, nel caso di Lampedusa, da quella della legislazione italiana (dove ultimamente è stato depenalizzato il reato di immigrazione clandestina).

Rispetto a questo un’analisi interessante arriva da una delle firme di punta del Corriere della Sera. Un po’ troppo “nascosta” (a pagina 39, in un box) l’invettiva di Aldo Cazzullo che ha rilanciato una della proposte che analisti “laici” hanno più volte rimarcato: bloccare alla radice i flussi verso Lampedusa. «Lampedusa è al centro di una vera e propria crisi internazionale che va affrontata e risolta. Invece finora la reazione prevalente è l’ipocrisia. Salviamo i migranti dal maree lasciamo che spariscano, verso il cuore di un’Europa pilatesca che si disinteressa di quel che avviene nel Canale di Sicilia e nel luogo dove la crisi ha origine: la sponda africana e mediorientale del Mediterraneo».  Di qui la proposta: «Salvare i naufraghi è un dovere. Ma non basta. Bisogna chiudere la rotta di Lampedusa. La carità va sempre praticata. Ma la dignità non è un valore meno importante».

Cazzullo arriva ad attaccare uno dei tabù di un certo pensiero progressista in materia di immigrazione, quello della “necessità” di ingressi extraeuropei. «Un mondo (l’Europa, ndr) che in questo momento non ha bisogno di manodopera (anzi ha un eccesso di manodopera) e che prima rinchiude i disperati in campi strapieni e disumani, per poi destinarli spesso al ruolo di manovali della malavita o del lavoro nero». Chiaro «non è in discussione il diritto di asilo per i profughi», ma l’analista sostiene la necessità di «stabilizzare i nuovi governi nordafricani e costruire con loro partenship e accordi seri».

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