Abitudini: mai bere abbondantemente prima di una riunione telefonica, perché può capitare di passare più di due ore al telefono con un autore per rivedere un intero saggio. Un’enormità. Basti pensare che con lo stesso tempo ci si può spostare da Milano a Londra in aereo o vedere un bel film al cinema.
Chi deve leggerlo: consigliato per chi vorrebbe lavorare nell’editoria, ma anche a chi aspira a diventare scrittore, se non altro per evitare gli errori più grossolani, di scrittura e soprattutto di approccio con chi sarà chiamato a sottrarvi all’anonimato. Volete sapere come agganciare e sedurre un editor? Questo libro vi eviterà molti passi falsi: braccarli nelle presentazioni, nelle fiere e su facebook può aiutare, purché non si passi il limite.
Chi non deve leggerlo: gli esordienti troppo esuberanti e gli scrittori tecnologicamente impreparati, saccenti, invadenti, maleducati, quelli che, per intenderci, telefonano all’editor nei giorni di festa con la pretesa di dettare modifiche delle modifiche delle modifiche del testo.
L’esergo: “Con i libri si è felici solo se li si ama e li si accarezza”. Così parlò Anatole France ne La vié littéraire. Una raccomandazione che Alessandra Selmi ha ben presente, anche se nel duro mestiere di editor nove volte su dieci vi toccherà leggere e curare con amorevoli attenzioni libri che non vi piaceranno. Per quanto lettori entusiasti, onnivori e famelici possiate essere stati, continuare ad amare la lettura nel tempo libero sarà una vera impresa.
L’autrice: Fino a sei anni fa aveva un impiego, udite udite, a tempo indeterminato in una solida azienda a pochi passi da casa. Solo un amore sconsiderato per i libri poteva determinarla a intraprendere la strada dell’incertezza – si scrive free lance ma è mero precariato intellettuale – e improvvisarsi didascalista di moda, per poi, con buona dose di faccia tosta e notevoli capacità, affermarsi come editor di qualità per prestigiose case editrici. Come faccio a saperlo? Quasi dimenticavo, è la “mia” editor, è stata lei a seguire passo passo, refuso dopo refuso, la gravidanza di Tutti dicono che sono un bastardo. Vita di Charles Bukowski (Bietti). Un libro che è anche un po’ suo, per quanto gli autori, il più delle volte, facciano fatica a riconoscerlo. E no, non sono l’autore ideale tratteggiato nel libro perché l’autore ideale non manda più di tre mail al giorno e io ho sforato spesso. Vero Alessandra?
*E così vuoi lavorare nell’editoria. I dolori di un giovane editor (Editrice Bibliografica, collana i libri di Wuz, pp. 125 € 9,90)