Lavoratori disperati hanno chiesto al Pontefice, con un video, di pregare per loro e la risposta non si è fatta attendere. “Ieri ho ricevuto un video-appello da parte degli operai della Lucchini di Piombino, inviatomi prima della chiusura dell’altoforno che mi ha davvero commosso. Sono rimasto triste.[..] A tutti i responsabili chiedo di compiere ogni sforzo di creatività e di generosità per riaccendere la speranza nei cuori di questi nostri fratelli.”
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Un messaggio di fede e speranza, ma anche un messaggio dal significato politico. Da oggi gli operai di Piombino hanno, per così dire, uno sponsor di peso e le autorità competenti non potranno fare altro che aiutarli, rischiando altrimenti brutta figura storica. E magari anche una scomunica. Per ora negli accordi sul tavolo si parla solo di bonifica dell’area, mentre il futuro dei lavoratori è un’incognita.
La questione delle acciaierie in Italia è aperta da molto tempo. Dopo la crisi dell’Ilva il settore intero è entrato in crisi e Piombino non è l’unica vittima. Le acciaierie Beltrame a Marghera chiusero circa due anni fa e a Terni si vivono giorni di paura.
@barbadilloit