Governo/2. Il percorso in salita di Alfano: con Renzi per esserci nel dopo Berlusconi

Dalla pagina Facebook di Angelino Alfano
Dalla pagina Facebook di Angelino Alfano

Cambio della guardia a Palazzo Chigi e nuovo percorso per il Paese: Matteo Renzi è pronto e i suoi appunti sono carichi di nomi e numeri. L’ormai ex sindaco di Firenze lavora da giorni alla costruzione del suo primo esecutivo e sa a memoria le cifre sulle quali potrà contare: punta ad allargare la maggioranza, ma per vivere fino al 2018 dovrà camminare ancora sulla strada delle larghe intese. Per questo il centrodestra è coinvolto a pieno nella lotta fratricida del Partito Democratico: Fratelli d’Italia e Forza Italia non ci pensano nemmeno a sostenere il governo renziano; Nuovo Centrodestra, invece, continuerà a frequentare Palazzo Chigi perché è l’unica possibilità che ha superare il ritorno di Berlusconi (con le prossime europee) e sopravvivere.

Angelino Alfano è pronto a dare al Renzi I° il suo determinante pacchetto di voti grazie ai 31 senatori di NCD che voteranno la fiducia al nuovo esecutivo senza esitazione. L’aver alzato gli scudi in difesa di Letta non rappresenta un problema e il cambio di rotta sarà giustificato con la necessità di garantire all’Italia riforme e stabilità. La litania sarà la stessa degli ultimi anni, anche se questa volta a comandare sarà il segretario del Pd – non un tecnocrate, né un uomo di sintesi come il nipote di Gianni Letta.

La corsa degli alfaniani, però, sarà ad ostacoli: da un lato dovranno difendere i loro punti, dall’altro saranno costretti a concedere vittorie parlamentari ai colleghi di maggioranza. Nel breve periodo soffriranno: le europee sono davvero vicinissime e NCD rischia di rimanere schiacciato dalle bordate di Forza Italia che si prepara ad una vera guerriglia elettorale. Silvio Berlusconi (o chi per lui) non lascerà scampo ai suoi vecchi sodali e Alfano potrà solo limitare i danni, come sempre succede a chi è costretto a gareggiare restando ben saldo al governo.

L’alternativa, ad oggi, è però inesistente: se NCD decidesse di lasciar stare Renzi e abbandonare la maggioranza, la legislatura finirebbe e la corsa al voto sarebbe inevitabile. E questa è opzione non contemplata perché la forza elettorale di NCD è molto limitata. Dare una mano a Renzi, che punta ad un governo di legislatura, significa guadagnare tempo (tanto) durante il quale sarà possibile puntellare la propria organizzazione. L’idea è quella di arrivare a competere alla pari con una Forza Italia che nel 2018 sarà presumibilmente orfana di Berlusconi. Cancellare l’uomo simbolo del centrodestra italiano, insomma, val bene un governo con il leader del Partito Democratico e in NDC lo sanno tutti.

Diana Fabrizi, che è tra i leader dei giovani alfaniani, spera che questo governo possa rappresentare davvero una svolta. “Ben venga il governo Renzi – dice a Barbadillo – se riesce a dare un segnale diverso rispetto all’immobilismo degli ultimi due mesi. Bisogna lavorare su riforme ed economia perché, ad esempio, il dato sulla disoccupazione giovanile chiede immediate risposte”. NCD non molla, insomma, a patto che rimangano ben saldi “i paletti su diritti civili”: “Dobbiamo essere in grado di salvaguardare i valori del centrodestra anche nel governo Renzi”, dice. Perché per sopravvivere serve tempo, certo, ma è indispensabile non perdere la propria identità.

@mchicco

 

Michele Chicco

Michele Chicco su Barbadillo.it

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