Ma cosa sono i finanziamenti pubblici all’editoria? In Italia esistono due tipologie di finanziamento in favore delle testate giornalistiche: ci sono i contributi indiretti (fortemente ridotti nel 2010) e quelli diretti. Se i finanziamenti indiretti sono inquantificabili, di quelli diretti si conosce tutto: sono veri assegni staccati dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria in favore delle imprese editoriali (giornali di partito e delle minoranze linguistiche) o di imprese editoriali senza scopo di lucro (ad esempio, enti morali o cooperative). Nel 2012 (ultimi dati disponibili) sono state 45 le imprese che si sono divise i contributi riservate a giornali di partito o minoranze linguistiche (tra loro, l’Unità, Avvenire, Il Foglio) e 135 le no-profit che, però, si sono dovute accontentare di cifre nettamente inferiori.
La proposta di legge del Movimento 5 Stelle, nata in rete grazie al supporto dei militanti, verte su due articoli che potrebbero rivoluzionare il panorama editoriale italiano. Da un lato c’è l’abolizione del finanziamento pubblico e la volontà di sostenere le start up giornalistiche; dall’altro i 5 Selle dicono di voler eliminare l’obbligo “di pubblicazione dei bandi di gara sui quotidiani”, ma promettono di mantenere in vita il fondo per la mobilità e la riqualificazione professionale dei giornalisti. L’obiettivo, come racconta Brescia in questo video, è ambizioso: tutelare posti di lavoro e garantire il pluralismo dell’informazione.
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La strada, va sé, sembra essere complicata: toccare i fondi destinati ai giornali di partito (ma non solo) non sarà facile perché i loro difensori siedono un po’ ovunque in Parlamento. E non bisogna dimenticare che i giornali di partito, per quanto li si possa ritenere retaggio novecentesco, sono stati storicamente palestra di nuove leve culturali e civili.
Tuttavia la sfida segna un nuovo passo per i pentastellati: per la prima volta il Movimento 5 Stelle guarda al mondo del giornalismo non come un nemico da abbattere, ma come un pezzo di Paese da riformare profondamente.