Calcio. Romanzo genovese: rinviato a lunedì sera il derby (senza pace) Genoa-Samp

genoa-sampPiù che una partita, quest’ultimo Genoa-Samp è diventato un romanzo. Il comitato per l’Ordine pubblico, riunitosi in settimana, ha deciso infatti di spostare il derby della Lanterna alle 20.45 di lunedì 3 Febbraio, dopo le proteste di tifosi e istituzioni contro il derby a mezzogiorno. La decisione presa da prefetto, questura e forze dell’ordine – senza però i rappresentanti delle due squadre, rimasti praticamente passivi anche riguardo la decisione di giocare alle 12.30 – ha tenuto conto della concomitanza con la Fiera di Sant’Agata e i relativi problemi di ordine pubblico, accontentando quindi i tifosi e le istituzioni che avevano combattuto duramente la scelta precedente e scontentando tutti gli altri.

Il ricatto degli ultrà. Di certo non sorridono Lega Calcio e tv private, che anzi hanno manifestato il loro disappunto commentando la decisione come un regalo fatto agli ultras e ai loro capricci, un ricatto contro il quale le istituzioni non sono state in grado di porre un freno. Ad esempio, non ci è andato tenero Fabio Caressa, responsabile di Sky Tg 24. In una nota ha commentato che la scusa della Fiera di Sant’Agata, e la conseguente motivazione del problema di ordine pubblico, non reggono. “Il problema di ordine pubblico è stato sollevato quando le curve hanno detto, ricattando : noi allo stadio non ci andiamo, state attenti se fate il derby alle 12.30”, ben attento a sottolineare la distinzione tra gli ultras, autori del ricatto, e tifosi normali – ignorando però, forse volutamente, che anche i club genoani delle tribune avevano aderito convintamente al boicottaggio – e soprattutto, sollevando un interrogativo affatto leggero ma allo stesso tempo “peloso” : “Visto che la decisione è stata presa dal prefetto, la domanda più importante è : vorreste un rappresentante dello Stato che si arrende?”. E se non fosse un commento un po’ peloso, sarebbe certamente anche una riflessione interessante da fare, e non (solo) per le faccende legate al pallone.

Gli ultras invece cantano vittoria. E la loro vittoria non è stata quella di dettare un orario – anche perché il Monday Night non è certo nelle corde degli ultras, che anzi lo reputano forse anche peggiore della partita a mezzogiorno – ma quella di “aver fatto tenere in considerazione la voce dei tifosi che vanno allo stadio a chi ha in mano le leve decisionali sul mondo del calcio, per la prima volta”. Mettendogli davanti “non una moltitudine di singoli, che loro considerano clienti, ma una forza collettiva” . Sia i grifoni che i blucerchiati hanno annunciato che stavolta entreranno, al contrario di quanto annunciato in settimana quando ancora si sarebbe dovuto giocare a mezzogiorno, ma continueranno nella loro protesta contro la mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi attuata da chi gestisce i fili del calcio. Con gli Ultras Tito della Samp che si andranno a ricompattare quindi con i Fedelissimi, altro gruppo storico della curva blucerchiata che però aveva deciso di entrare comunque, a mezzogiorno o al lunedì sera. Per l’assessore comunale alla Legalità, Elena Fiorini, ha vinto la riflessione di far godere alla città sia la fiera che il derby, facendo quindi trapelare, in maniera molto soft, la soddisfazione delle istituzioni per la scelta del rinvio.

Chi ha vinto? Secondo le televisioni e la Lega, quindi, hanno vinto gli ultras. Per questi ultimi però, in realtà, è una vittoria fino ad un certo punto, perché un derby al lunedì sera resta pur sempre uno schiaffo alla sacralità del pallone. Sicuramente non una vittoria per chi, tifoso rossoblù o doriano, non è di Genova e con tutta probabilità dovrà rinunciare a viverla sugli spalti. Non è una vittoria nemmeno per le autorità, costrette a rivedere la propria decisione per mantenere l’ordine pubblico, nonostante le parole della settimana precedente fossero piuttosto sicure sul mantenimento dell’orario alle 12.30 di domenica. Chi ne è uscito in ogni caso sconfitto sono state le due società, fino a questo momento assolutamente passive a qualsiasi soluzione, anche quella di ricevere molti meno introiti vista la concorrenza di un altro “Monday night” internazionale, molto più appetibile (almeno sul campo) : Manchester City- Chelsea. Ed è abbastanza scontato verso chi, gli spettatori stranieri, indirizzeranno i loro telecomandi. Insomma,un derby che lascia un po’ tutti scontenti, ma che si gonfierà di passione non appena si accenderanno i riflettori di Marassi, in una sfida delicata tra un Genoa con ambizioni d’Europa e una Sampdoria che deve tenersi a debita distanza dalla zona salvezza, e soprattutto tra due gradinate disposte a sovrastarsi a vicenda a suon di cori.

Per ora la Lanterna l’hanno accesa i tifosi sugli spalti, una settimana prima di un altro derby ad alta tensione, quello di Roma, dove non è l’orario a preoccupare ma la contestazione dei tifosi laziali nei confronti di Lotito.

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Michele Mannarella

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