Marò. Paola Moschetti compagna di Latorre: “Max non mollo. Ti aspetto”

maro'Sono da poche ore rientrata da Delhi dove ho passato qualche giorno in occasione delle feste di fine anno con il mio compagno capo di 1 classe Massimiliano Latorre. Sono stati giorni trascorsi all’insegna della semplicità. Siamo stati in ambasciata godendo di emozioni che la lontananza inevitabilmente nega e facendo tesoro di ogni momento, consapevoli del valore inestimabile che esso assume. Lo stato d’animo di Massimiliano è sempre forte e determinato, caratteristiche che lo contraddistinguono come uomo e come militare. Nonostante quasi due anni di privazione della libertà di cui più di 110 giorni vissuti tra le mura di un carcere non ha mai smesso nemmeno per un istante di amare ed essere fiero della sua divisa e dello Stato che rappresenta, mai dimenticando le responsabilità che il suo ruolo impone senza perdere dignità e compostezza nemmeno nei momenti piu difficili di questa vicenda che spesso ha imposto enormi sacrifici e scelte provanti. Non possiamo non ringraziare coloro i quali (e sono davvero tanti) quotidianamente ci dimostrano grande affetto, solidarietà e calore, spinti anch’essi da un forte patriottismo che questa vicenda pare aver risvegliato in tanti italiani che ci aprono il loro cuore e sono profondamente dispiaciuti dal fatto di non poterci offrire altro che solidarietà non sapendo che in realtà il Loro sostegno è per noi in questo momento il più prezioso dei beni. In questi giorni concitati in cui giungono notizie allarmanti l’intervento forte del nostro governo e la concentrazione degli sforzi istituzionali per addivenire ad una soluzione di questa vicenda ci regala linfa vitale attribuendo nuovi significati alla parola «speranza». Una speranza che mai ci abbandona facendoci sognare ogni giorno il momento in cui Verità e giustizia trionferanno e tutti insieme potremo gioire arricchiti da una nuova consapevolezza che dopo tanto patimento ci consentirà di vivere tutto con un valore aggiunto. Ed aspetteremo quel momento certi di non essere soli, così come disse Massimiliano il 22 marzo «Tutti insieme nessuno indietro».

*da Il Tempo

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Paola Moschetti Latorre

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