Il caso. Verona dice addio ad Equitalia: arriva la Solori pubblica e con l’aggio minimo

EQUITALIAI cittadini di Verona, di certo, non rimpiangeranno la scomparsa di Equitalia. Nel Comune guidato da Flavio Tosi, al posto della società a partecipazione pubblica incaricata della riscossione dei tributi, arriverà la Solori Spa, una società locale che diventerà attiva non appena saranno espletati gli ultimi obblighi burocratici, tra cui la sottoscrizione del contratto tra l’amministratore unico Damiano Monaldi e il direttore generale Alessandro Tatini, già direttore di Equitalia a Prato, Bologna e Napoli, e con un passato alle spalle alla Soris, la società che si occupa della riscossione dei tributi a Torino.

Costituita con un capitale sociale iniziale pari a 500mila euro, la Solori, che sarà una società totalmente pubblica e che avrà come socio unico il Comune di Verona, si occuperà della gestione del servizio di liquidazione, dell’accertamento e della riscossione dei tributi, tra cui l’Imu, l’addizionale Irpef e la tassa sui rifiuti. Non solo. La Solori si occuperà anche della riscossione delle multe della Polizia Municipale. Il tutto, ad un aggio minimo previsto dalla legge, pari al 7,6%, nettamente inferiore all’aggio che applica Equitalia (dal 9 all’11,25% della somma dovuta con il tributo da corrispondere).

«Si chiamerà Solori, in maniera neutra, senza riferimenti a Verona, per dare modo anche ad altri Comuni di associarsi, usufruendone dei servizi». Così l’aveva presentata il sindaco Tosi lo scorso agosto, a margine di una riunione della Giunta. Un invito, quello di Tosi, accolto con favore da altri comuni. Alla Solori, infatti, ha aderito, tra gli altri, anche Cortina d’Ampezzo.

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Martina Bernardini

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