Il primo passo sarà, però, quello di «fermare l’Italia». «Con il 9 dicembre – spiega a Barbadillo Luca Toniolo, imprenditore agricolo veronese, ma anche uno dei leader di Azione Rurale – passerà l’ultimo treno ancora a disposizione». Quella ferroviaria è solo una metafora che serve, tuttavia, a dare la misura del disagio che vive attualmente l’interno nord-est del Paese. Un tessuto fatto di lavoratori che, a causa della crisi in corso, stanno vedendo venire meno la sicurezza conosciuta negli ultimi decenni. «Ho un’azienda agricola – racconta Toniolo – e la gestisco con i miei due fratelli. È una vita che lavoriamo assieme. Ce l’ha lasciata in eredità nostro padre. Siamo arrivati però a dire: o saliamo su questo treno, ci fermiamo e ripartiamo, o si va via dall’Italia. Io sono un patriota – spiega – e non voglio arrivare a questo punto. Ma siamo al bivio».
Nell’analisi di Toniolo, la mobilitazione del 9 dicembre, avrà poco a che vedere, tuttavia, con le clamorose proteste dei Cobas del latte dell’inverno del 1998. «Non sono vicende esattamente uguali. Loro avevano allora un unico obiettivo da difendere. Con questo – aggiunge l’esponente di Azione Rurale – non voglio togliere nulla loro. Anzi, i Cobas in quel momento avevano tutte le ragioni di questo mondo. Le notizie di questi ultimi giorni lo confermano. Loro non mungevano più latte del dovuto. Oggi – sottolinea Toniolo – il problema non è solo quello dei Cobas del latte, non è solo di chi ha difficoltà sul fronte agricolo, o di chi in Sicilia deve affrontare i nodi sulla raccolta delle arance. Il problema riguarda tutto il sistema Italia, che non sta funzionando affatto. Lo ripeto, io credo nell’Italia. Ma a tutta questa burocrazia, alla politica e ai sindacati, dico basta».
Al momento non è prevista alcuna data di scadenza dei blocchi autostradali. La protesta, dunque, procederà ad oltranza. «Leveremo i blocchi – annuncia Toniolo – solo quando i ‘signori’ se ne andranno e accetteranno le nostre regole. Non è un obiettivo – chiosa – troppo ambizioso. Io non ho famiglia. Ho solo dei nipoti. E che cosa andrò a dire un giorno loro, che non ho fatto nulla perché avevo paura? No, non glielo dirò». Davanti l’obiezione se questo vorrà dire innescare una vera e propria rivoluzione, Toniolo risponde senza esitazione: «Sì, sì, sì».