Cultura. L’esplosione demografia tra difesa della terra e modello di sviluppo

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“Io loro e Lara”, film con Carlo Verdone

Nel film “Io, loro e Lara” Carlo Verdone fa la parte di un sacerdote missionario che non si sente più in comunione con la Chiesa per varie ragioni, tra le quali c’è il rifiuto pregiudiziale dell’uso dei contraccettivi in parti del mondo, come l’Africa, sovraffollate.

Non c’è dubbio che l’incremento demografico non sia un fenomeno naturale, bensì patologico, legato allo sviluppo tecnologico che consente di abbattere il tasso mortalità, che va a sommarsi ad una cultura tribale che ha come valore la prolificità. Peraltro, il modello economico fondato sulla crescita ha trasformato tante popolazioni, che avevano un proprio modello sociale ed economico elaborato in secoli di esperienza, in mercati per le multinazionali. “Essi non sono più se stessi e non sono neppure diventati  quell’altra cosa che siamo noi. E sono loro che hanno messo in moto la nefasta macchina della moltiplicazione esponenziale”, scrive l’ecologista Rutilio Sermonti (in L’uomo, l’ambiente e se stesso).

Il numero complessivo di esseri umani è aumentato dall’inizio dell’economia capitalistica ad oggi da mezzo miliardo a più di sei miliardi. E questo continuo rapido incremento avviene in un pianeta le cui zone più felici e produttive sono già densamente popolate. Senza contare che lo smisurato incremento della popolazione umana è più o meno direttamente alla base di molti altri fenomeni, dalla devastazione degli spazi vitali all’inquinamento, dai conflitti civili all’immigrazione massiccia di masse di disperati .

Scriveva Konrad Lorenz: “L’accalcarsi di molti individui in uno spazio ristretto… scatena anche direttamente il comportamento aggressivo.” (in Gli otto peccati capitali della nostra civiltà). Gli attuali conflitti endemici in Africa e in Medio Oriente hanno nell’esplosione demografica in atto in quei paesi una valida spiegazione. Dire poi, come fanno superficialmente alcuni cattolici, che la Terra può nutrire, se meglio sfruttata, una popolazione così aumentata, significa ignorare bellamente che la produzione agricola ha avuto un grande incremento solo grazie all’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici che, con un effetto boomerang, la stanno impoverendo, con processi di desertificazione, salinazione, esaurimento delle falde acquifere, mentre il terreno produttivo è in costante diminuzione.

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Sandro Marano

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