Il caso. Marino chiude l’Agenzia sulle tossicodipendenze: un grave taglio al sociale

Una struttura importante, come l’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, punto di riferimento per le persone con problemi di dipendenza che vivono a Roma e per le loro famiglie, scomparirà. La decisione ufficiale, ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale, Rita Cutini, «è legata al rilancio del settore e non rappresenterebbe un passo indietro»: verrà internalizzata. Inoltre, sempre secondo l’assessore «l’Agenzia ha nel tempo perso il suo ruolo».

Eppure, a vedere i risultati negli ultimi anni sembrerebbe che il ruolo, l’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, creata nel 1998, lo ha appena iniziato a svolgere. In tutto questo tempo, infatti, l’Agenzia ha vissuto un radicale cambiamento a partire proprio dak nome della struttura: da “Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze”, denominazione che richiamava la vecchia istituzione del Comune di Roma, a “Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze”, sigla che accoglieva la nascita del nuovo ente di “Roma Capitale” denotando un vero e proprio controllo e monitoraggio del fenomeno, con l’obiettivo di arginarlo.

I risultati non hanno tardato ad arrivare: «Quello più importante è la riduzione del 56,8% dei decessi per assunzione di stupefacenti nel quadriennio 2009-2012 rispetto al precedente quadriennio 2005-2008 che vedeva Roma città campione in negativo per decessi legati all’assunzione di droghe» è quanto ha dichiarato il direttore dell’Agenzia, Massimo Canu. «In termini numerici parliamo di ben 155 persone, ragazzi, donne, uomini strappati letteralmente dalla tragedia della droga». Non solo. La lotta al consumo di sostanze stupefacenti si sta facendo sempre più dura perché, come ha spiegati Canu, «la diffusione della droga dilaga non solo attraverso i tradizionali canali di acquisizione, ma soprattutto attraverso il mercato online che ogni mese offre, oltre alle classiche sostanze, nuovi tipi di sostanze chimiche, le quali sfuggono alle classificazioni ufficiali internazionali proprio per non essere catalogate ed essere quindi vendute senza problemi, ma i cui effetti nessuno può prevedere».

Rispetto a questo un’arma che si è rivelata efficace e che è stata messa in campo proprio con il nuovo corso dell’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, è stata la prevenzione. «Prima del 2012 – ha spiegato ancora il direttore – neanche un centesimo di euro veniva speso per la promozione di interventi volti alla prevenzione e alla promozione di stili di vita sani. Sempre più fondamentale si è rivelato l’abbassamento dell’età anagrafica dei destinatari degli interventi: l’unico modo vincente per affrontare il fenomeno delle dipendenze, infatti, è quello di scongiurare il primo contatto con le sostanze, per questo motivo gli adolescenti sono considerati i soggetti più vulnerabili».

Sulla chiusura dell’Agenzia è intervenuto polemicamente anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno: «È estremamente grave la scelta di chiudere l’Agenzia per le Tossicodipendenze, servizio che esisteva da 15 anni e che ha prodotto risultati importanti con le sue attività sul territorio». Anche Alemanno insiste sulla necessità di non far mancare il monitoraggio: «In un momento in cui il consumo di stupefacenti sta dilagando a Roma è un grave segnale di insensibilità politica e culturale fare una scelta come questa». A proposito dei fondi, poi, «abbiamo detto e ripetuto alla Giunta che siamo disponibili a collaborare al bilancio purché non siano operati tagli al sociale». Rispetto a questo la chiusura dell’Agenzia «che tra l’altro serviva a finanziare l’attività di moltissime Onlus e associazioni del Terzo settore che oggi si troveranno senza un punto di riferimento si presenta proprio come un taglio alla spesa della prevenzione sociale».

Luca Cirimbilla

Luca Cirimbilla su Barbadillo.it

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