Datagate. L’Nsa spiava anche la Merkel? E Letta chiede chiarimenti a Kerry

datagateI servizi segreti degli Stati Uniti, nello specifico la National Security Agency, spiavano gli europei, ne controllavano le comunicazioni, gli sms e la posta elettronica. Dopo la scoperta che anche i francesi sono stati largamente intercettati la notizia di ieri è che proprio il cancelliere tedesco Angela Merkel potrebbe essere stata intercettata. Davanti alle indiscrezioni Merkel ha detto al presidente Usa Barack Obama che se fosse vero che il suo telefono è stato monitorato dagli Stati Uniti, questo sarebbe “del tutto inaccettabile”. Lo ha riferito il portavoce del governo tedesco che ha precisato che il governo federale è in possesso di informazioni che confermerebbero uno spionaggio del telefonino della cancelliera. Abbiamo “pregato il governo americano di fornirci immediata e completa chiarezza”, ha detto..

Il presidente americano, Barack Obama, ha assicurato alla cancelliera Angela Merkel che il suo telefono non è mai stato monitorato. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca: “Gli Stati Uniti non hanno mai monitorato il suo cellulare e le sue comunicazioni. Come ha sempre detto il presidente, siamo impegnati a raccogliere informazioni di intelligence stando attenti a trovare un equilibrio tra sicurezza e tutela della privacy”.

Insomma, il “giallo” intercettazioni continua. E la notizia campeggia da giorni su alcuni dei quotidiani più importanti del continente europeo.. I giornali francesi sono sugli scudi (si dice anche per un giorno Hollande è tornato a essere “presidente”), così come la diplomazia del paese d’Oltralpe, dove infatti è stato convocato l’ambasciatore degli Usa per riferire sull’argomento. I quotidiani hanno tenuto in prima pagina la notizia per giorni, informando i lettori degli sviluppi del caso minuto per minuto.

Nonostante la diversa estrazione delle testate, la linea è abbastanza comune e l’indignazione è forte. Il primo a sollevare il caso è stato Le Monde, con l’articolo “Come l’NSA spia la Francia”. Da lì a cascata è montato il caso, con infiammate polemiche anche nei forum dei lettori. Le Figaro, con l’articolo “A chi mi ascolta: non sono un gangster”, riporta alcune delle prese di posizione degli internauti, che sollevano problematiche non banali riguardo lo spionaggio ai danni di diplomatici e industriali. Addirittura un utente traccia un “immaginario spionaggio” ai danni di Airbus che possa favorire Boeing (confermando anche un senso patriottico esteso alle industrie nazionali) e informa che il 65% dei votanti a un sondaggio pensa che l’Europa debba prendere dei provvedimenti diplomatici contro gli Stati Uniti.  Tutto questo mentre Le Monde titola che “La diplomazia francese era di sicuro ascoltata”.

Anche in Spagna la questione è balzata agli onori delle cronache. El Pais, oltre a parlare della questione francese, informa che il governo spagnolo non si starebbe muovendo come quello francese ma che «i servizi segreti spagnoli hanno il forte sospetto che la NSA abbia raccolto milioni di conversazioni telefoniche». Inoltre secondo Snowden anche il presidente messicano Caldéron è finito nel mirino dell’NSA. Il quotidiano ABC, area monarchico-conservatriche,  dà la notizia dello scandalo, annunciando che lo stesso Snowden pubblicherà i dati dello spionaggio nella penisola iberica.

In Italia la questione è tornata sulle colonne dei quotidiani, dopo lo scandalo di luglio.  Il Corriere informa che «Il Copasir vuole chiarezza. Email, Sms, conversazioni: intercettata anche l’Italia», mentre Repubblica, parla delle rimostranze del garante della privacy nei confronti di Letta. A proposito del premier e del Datagate, ieri è stato il giorno del “chiarimento” richiesto dal governo italiano agli Usa, L’esecutivo italiano ha “in particolare posto la necessità di verificare la veridicità delle indiscrezioni di questi giorni circa eventuali attività di violazione della privacy”. Il premier e il ministro degli Esteri, Emma Bonino, presente all’incontro – durato circa un’ora e un quarto – con il segretario di Stato americano Kerry, “hanno riscontrato un atteggiamento cooperativo”. Il responsabile della diplomazia americana, spiegano le stesse fonti, ha “ribadito” che l’amministrazione Usa “ha messo tutta la problematica sotto revisione”.

@cescofilip

Francesco Filipazzi

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