Un appuntamento, questo, al quale il leader de La Destra vuole arrivare coinvolgendo sedici realtà politiche (le principali sono La Destra, Fli, Io Sud e Fiamma Tricolore, di cui erano presenti i responsabili Roberto Menia, Adriana Poli Bortone e Luca Romagnoli) con l’obiettivo di “scongelare” il simbolo di Alleanza nazionale ma anche di lanciare un segnale ai “cugini” di Fratelli d’Italia con i quali da mesi è impegnato in un dialogo che stenta a decollare: «Stiamo preparando questa manifestazione del 9 novembre, in coincidenza con l’anniversario del crollo del muro di Berlino, perché vogliamo che crollino tutti i muri, anche a destra. L’auspicio che ho personalmente è che anche con Fdi e “Officina per l’Italia” ci sia un dialogo. Ci stiamo lavorando e da parte nostra la discussione è aperta».
Sulla necessità politica di un’aggregazione del genere è intervenuto anche Roberto Menia di Fli: «Non vogliamo né contaminazioni passatiste né revival stantìi, ma solo sottolineare come l’attuale voglia di destra che nel Paese c’è, mai come oggi è sottorappresentata per via di una oggettiva e inutile balcanizzazione». A margine della presentazione c’è stata anche occasione di riflettere sul presunto ritorno in campo di Gianfranco Fini. Francesco Storace, l’unico “graziato” dagli attacchi dell’ex leader di An ai colonnelli, ha escluso però la possibilità di un suo eventuale coinvolgimento: «Lui ha detto con chiarezza che privilegerà altre forme di intervento politico, vuole dar vita a una fondazione di pensiero. Ma certo e’ difficile immaginarlo di nuovo alla guida di un soggetto politico».
@barbadilloit