Palermo. Inaugurato Spazio Identitario Atreju tra Corto Maltese de Benoist e Bauman

spazioatreju4“Una bellezza terribile è nata”. I militanti non conformi di Palermo hanno preso in prestito un verso del poeta irlandese Yeats per descrivere la nascita dello Spazio Identitario Atreju inaugurato ieri. La sede è sempre quella di Via Paolo Paternostro 43, da vent’anni luogo simbolo della giovane destra del capoluogo siciliano, ristrutturata ed in qualche modo “rivoluzionata”.

Le attività nella nuova sede.

E’ stato presentato il libro di Fabrizio Crivellari “Colle Oppio Vigila – Romanzo Militante” sull’esperienza di una delle sezioni più innovative del Fronte della Gioventù di Roma negli anni ’80. Poi la cena comunitaria ed il concerto acustico “non conforme”, una rivisitazione della musica alternativa e del rock identitario.

Chi c’era.

Allo Spazio Atreju si sono ieri ritrovate più generazioni di militanti palermitani negli ultimi anni disperse a causa dei travagli della destra italiana. “Questa è sempre stata la sezione dei giovani di destra – spiega Davide Gentile, ex coordinatore di Azione Giovani e Giovane Italia oggi consigliere di circoscrizione – del MSI, di AN e per un breve periodo del PDL. Pur riconoscendoci nel progetto politico di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni non abbiamo voluto creare la tradizionale sede di partito ma qualcosa di diverso”.

Un avamposto non conforme, un luogo di parte e non di partito.

L’idea è quella di avere anche a Palermo un luogo dove fare cultura e comunità nel solco dei valori e delle idee della destra sociale e identitaria. I punti di riferimento sono le occupazioni non conformi romane, in particolare il Foro 753, l’esperienza di Casaggì Firenze, dell’OSA Lingotto di Torino e del Cervantes di Catania.

La parola d’ordine è contaminazione.

Nella sede campeggiano dei pannelli con gli autori di riferimento e le loro frasi più note oltre ai tanti testi della “Libreria non conforme”. Accanto ai punti fermi dell’area – tra cui Pound, D’Annunzio, Junger, Veneziani, Evola, de Benoist – troviamo autori di altra estrazione: il filosofo Zygmunt Bauman con la sua analisi della società liquida e del capitalismo parassitario che trasforma l’uomo in consumatore, il sociologo Luciano Gallino con la critica alla “civiltà del denaro”, il giornalista e filosofo francese Régis Debray contro l’illusione di un mondo senza frontiere, lo storico Luciano Canfora e la sua critica alla retorica democratica. Spiccano anche i quadri con le frasi di Kerouac e Corto Maltese. Non mancano i riferimenti alle lotte dei popoli oppressi con dei pannelli dedicati alla rivolta di Budapest, il sacrificio di Bobby Sands, le bandiere sovraniste della Palestina e della Siria. “Le etichette le lasciano agli altri – dice Mauro La Mantia punto di riferimento della Comunità Militante palermitana – oggi le categorie sono cambiate. Destra e sinistra sono due contenitori che ognuno riempie a suo piacimento. Noi vogliamo rielaborare una cultura politica identitaria, comunitarista e sovranista che sfidi frontalmente il neoliberismo, causa degli attuali disastri economici e sociali. Una visione del mondo che ribalti anche le tesi globaliste, tipiche di certa cultura di sinistra, che massificano e omologano i popoli. Per fare tutto questo ci piace leggere anche autori lontani dal nostro ambiente”. Lo Spazio Atreju ospiterà anche il Centro Studi “Pensiero Comunitario” pensato dai ragazzi palermitani per diffondere le tesi comunitariste di autori come Alain de Benoist e Michael Sandel alternative al pensiero liberal.

Gli spazi del progetto.

La sede sarà luogo di dibattiti e approfondimenti, libreria e sala lettura, cineforum. Ma non solo cultura. Attivo anche lo  “Sportello Sociale” a disposizione dei cittadini per consulenze gratuite e interventi nei quartieri contro il degrado urbano. Alcuni volontari universitari animeranno il doposcuola pomeridiano per gli studenti medi per fronteggiare lo scandalo delle lezioni d’oro, e rigorosamente in nero, dei professori. Non mancheranno i momenti di svago e comunità con la ludoteca ed il bar a disposizione degli iscritti all’associazione culturale .

All’entrata dello Spazio Identitario Atreju spicca la citazione di Michael Ende, da La Storia Infinita, “E’ più facile dominare chi non crede più in niente”.

@barbadilloit

Valeria Mannino

Valeria Mannino su Barbadillo.it

Exit mobile version