Grazie alla magia del calcio, ed alle prodezze di Ibisevic (autore del gol storico contro i baltici), di Dzeko, Lulic e Pjanic, a Sarajevo, Mostar, Zenica la gente è scesa in piazza per festeggiare un successo che era del tutto inaspettato. Caroselli, sirene, canti e danze per celebrare un successo sportivo che era a dir poco impronosticabile soltanto pochi mesi fa.
Il ct Susic spiega la ricetta di un successo: “Sulla Bosnia gravano molti problemi politici ed economici, ma questa squadra unisce le persone: qualche anno fa non si potevano immaginare serbi, croati e musulmani a sostenere la nazionale, ma ora le cose sono cambiate. Abbiamo una splendida generazione di giocatori che da parecchio tempo stanno insieme e collaborano, e un’altra cosa importante è il sostegno dei tifosi che a migliaia ci seguono anche nelle trasferte”.
E dato che il calcio è diventato lo strumento principe nelle mani di una certa politica in cerca di popolarità, il successo della Bosnia è diventato subito occasione, per l’Unione Europea, di bacchettare la classe dirigente bosniaca ‘colpevole’ di non essere abbastanza sollecita nel richiedere l’adesione al super-stato europeo. E’ stato il commissario europeo all’allargamento, tale Stefan Fuele, a spiegare che “i politici dovrebbero prendere esempio dalla nazionale dato che la Bosnia è ultima tra le repubbliche ex-jugoslave nel percorso di avvicinamento all’Ue”.
Il gol ‘mondiale’ di Ibisevic
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=HVo_Gr8Ng6Y[/youtube]