Se scendono le risorse annunciate da destinare al taglio del cuneo fiscale (misura fortemente richiesta tanto da Confindustria quanto dai sindacati e sono scongiurati i tagli alla Sanità – sapeva bene palazzo Chigi l’effetto che avrebbero avuto con una manovra “depressiva” come questa – dall’altro punto di vista, quello della pressione fiscale, le novità invece non mancano. “Sospesa” l’Imu arrivano infatti diverse e fantasiose misure comprese all’interno della service tax: sappiamo adesso che sarà la “Trise” – che si affrettano a dire che non sarà l’Imu – a comprendere la tassazione sugli immobili. Solo che le premesse lasciano intravedere un aggravio più che un risparmio per i cittadini, come spiega allarmata la Cgia di Mestre.
Passate poche ore le reazioni del mondo del lavoro non si sono fatte attendere. Tra i rappresentanti dei lavoratori, il più esplicito è Luigi Angeletti: la Uil, ha spiegato, è «certamente pronta a proteste molto forti ed anche allo sciopero contro le misure della legge di stabilità che riguardano il pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione».
«I passi sarebbero anche nella direzione giusta ma ancora una volta non sono sufficienti per farci ritrovare la crescita», ha affermato il presidente di Confindustria Squinzi. Il provvedimento «non incide realmente sul costo del lavoro. Noi avevamo indicato come priorità assoluta il cuneo fiscale. Cosa fare? Non sono il primo ministro di questo Paese ma vorrei dire che ci vuole più coraggio». Per Squinzi non basta mantenere «lo status quo».