Alla base della furia del co-patron della Salernitana, presa da Lotito e Mezzaroma dopo il secondo fallimento della squadra nel 2009, c’è l’ennesima prestazione scialba dei granata campani che, sul campo dell’Ascoli, hanno impattato quella che doveva essere la partita del riscatto. L’allenatore, il pontino Stefano Sanderra, messo all’indice da tifosi e dalla stampa a causa delle scelte tattiche è stato difeso a spada tratta dallo stesso Lotito. Il problema sono “i giornalisti salernitani che seguono sistemi vecchi di trent’anni e che utilizzano i giocatori per trarne benefici di carattere personale”. Randellate anche ai calciatori: “Gli stipendi vanno sudati, i calciatori devono dimostrare il proprio valore sul campo e non esistono elementi che devono essere privilegiati solo per il nome prestigioso. La squadra si sta specchiando troppo, ma questa società è tra le poche in Italia a pagare, e puntualmente, gli stipendi. Ci vuole più rispetto per gli impegni”.
A Salerno, intanto, le dichiarazioni di Lotito hanno spaccato l’opinione pubblica. L’unica cosa che mette assieme i ‘complottisti’ ai loro avversari (che ce l’hanno proprio con Lotito) è la comune curiosità: chi sarà mai la ‘talpa’ che spiffera ai cronisti i segreti che dovrebbero rimanere chiusi, blindati, nello spogliatoio dell’Arechi?