Destre. Alemanno presenta Prima l’Italia, Storace “minaccia” di andare con il Cav

 «Il nostro obiettivo, la nostra speranza si racchiudono nella frase: “Prima l’Italia”, per portare il nostro Paese fuori dalla crisi e dal declino, per ridare sovranità al nostro popolo, per rigenerare la nostra identità nazionale. Queste affermazioni non sono retoriche, sono la risposta a un’emergenza, a un punto critico da cui discendono tutti gli altri problemi: noi oggi vediamo svanire l’Italia». Il progetto di Gianni Alemanno – dopo l’uscita dal Pdl e l’ingresso all’interno di Officina per l’Italia – passa da qui: dalla ridefinizione della sovranità come principio su cui centrare il processo di ricomposizione della destra.

Così, alla sala piena del cinema Adriano di Roma dove ha tenuto la convention “Prima l’Italia”, l’ex sindaco di Roma ha spiegato l’adesione al cantiere lanciato da Giorgia Meloni: «Noi oggi lanciamo questo movimento che è tutto incentrato sulla sovranità nazionale che aderisce a Officina per l’Italia, il forum organizzato da Fratelli d’Italia. Attorno a questa realtà deve nascere un nuovo partito del centrodestra che dia una casa a tutti quelli che vengono da An e che vogliono trovare un riferimento». Rispetto al centrodestra targato Pdl «il nostro obiettivo – ha continuato Alemanno – è arrivare a gennaio con un congresso fatto sulla base delle primarie. Sarà un congresso aperto a tutti quelli che vengono da destra e che non si riconoscono in Forza Italia ».

Se attorno ad Officina per l’Italia continuano a sorgere iniziative convergenti che si danno tutte appuntamento all’incontro del 9 novembre, sempre a destra c’è chi, come Francesco Storace, continua a manifestare una certa insofferenza (non a caso ha organizzato la “rifondazione di Alleanza Nazionale per la stessa data del 9 novembre): «A me fa sorridere chi dice che dobbiamo stare uniti. Io ci sto provando da mesi, a partire da Fratelli d’Italia, che con me non ne vuol sapere di dialogare e vai a capire perché». Storace, polemizzando con gli animatori di “Officina” per la sua esclusione, lancia una provocazione: «Io vorrei iscrivermi a un partito di destra, perché il centrodestra non è un partito ma solo una coalizione. E se devo scegliere il centrodestra perché un partito unitario di destra sembra impossibile, scelgo quello più grande (il Pdl, ndr) e non quello che dà vita a una minestrina senza prospettive».

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