Di campioni ce ne sono tanti, sono tutti nell’olimpo del pallone e solo alcuni (pochissimi, i più fortunati) giocano ancora a calcio. Best è un nome che brilla, insieme a lui ci sono italiani, francesi ed olandesi perché il calcio è una questione di cuore: non importa a nessuno se uno è nordirlandese o inglese, figuriamoci se viene dal mare. Allora, potrà capitarvi di fermarvi da George Weah o andare a bere un the (rigorosamente alle cinque) proprio da Eric Cantona. Potrete sbizzarrirvi, ma per scendere nel centro della capitale britannica dovrete scovare sulla mappa un solo nome: Michael Owen.
Lui è l’uomo copertina del 150esimo anniversario della Federazione ed è decisamente orgoglioso di poter prestare il suo nome ad una stazione celebre come Oxford Circus. “Questa – ha detto l’eterno enfant prodige inglese – è una bellissima iniziativa: l’ideale per celebrare questo doppio anniversario”. Solo poche fermate prima della Owen ci sono Teddy Sheringam, Alan Shearer e Wayne Rooney: vere icone del calcio inglese, tutte piazzate sulla linea rossa. I cervelloni del marketing che hanno ideato il progetto, infatti, hanno provato a dare un significato preciso ad ognuna delle 14 linee, senza lasciare che fosse il caso a decidere.
Per questo gli italiani sono uno vicino all’altro e a leggere i loro nomi sembra di rivedere in campo gli azzurri degli anni Novanta: Vialli, Ravanelli, Maldini, Di Matteo e Zola. Mitici calciatori che hanno infiammato i cuori di tifosi in tutto il mondo. E il senso, poi, è proprio questo: “La metropolitana – ha spiegato Alex Horne, segretario federale – è stata usata per anni dai tifosi per raggiungere gli stadi” ed è simbolo della festa colorata del football. Tra cori e sfottò, i treni londinesi sono pieni di storie da raccontare e adesso (almeno per un po’) avranno anche un nome da ricordare. I tifosi per qualche mese dovranno solo fare molta attenzione: “mind the gap”, insomma, perché Sir Alex Ferguson proprio non sopporterebbe vedervi a terra nella sua stazione.