Come era prevedibile, infatti, questo cambio di posizione del ministro italiano (finora, nonostante i tanti errori, la posizione del governo italiano era stata sempre all’insegna della non colpevolezza dei due militari italiani) ha suscitato un dibattito serrato sul social network e non solo. «Non ci sono né “se”, né “ma”, nemmeno tutte queste chiacchiere lei ha il dovere in quanto ministro della Repubblica di riportare a casa i nostri ragazzi che sono in India da una vita, si vergogni», si legge in un commento. «Credevo che si fosse innocenti fino a prova contraria – si legge in un altro – ma che il nostro ministero degli Esteri sia incapace e incompetente ne abbiamo le prove da mò».
A rispondere a Bonino è stato anche l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi: «Credo nella loro innocenza perché l’hanno affermata sin dall’inizio. Perché le nostre istituzioni pongono ora dubbi legittimando il processo in India?» . Terzi è poi tornato più volte sull’argomento, con alcuni tweet: «Il processo in India è illegittimo perché l’incidente è avvenuto fuori dalla giurisdizione indiana. Ovvio che occorre il processo, ma in Italia».