Come si legge nei resoconti di chi ogni anno vive questo appuntamento «a vincere è soprattutto la memoria, il ricordo di un ragazzo che dell´intraprendenza, della passione e dell´impegno ha fatto i suoi dogmi, un ragazzo che ha lasciato a tutti un messaggio che è scritto nella sua stessa vita». Ed è così, con un incontro di calcio e partecipazione, che ogni anno un’intera comunità intende ricordare Matteo Bonetti. Il resto sta impresso nei muri della città, soprattutto nei quartieri della sua militanza politica: il Trieste-Salario su tutti. Qui si vedono tanti manifesti che ricordano il suo instancabile impegno – è stato, tra le altre cose, presidente della commissione Politiche sociali dell’ex II municipio ma soprattutto dirigente di Azione Giovani – e su uno campeggia uno dei concetti più importanti del suo autore d’elezione, Ernst Junger: «L’uomo – si legge – è un essere animato da una speranza, da un bagliore di eternità. Un raggio dimmortalità lo ha penetrato. Questo distingue anche il suo modo d’amare da ogni altra specie d’amore». Per questo, anche stasera come ogni anno, saranno tante le fiaccole “alzate al cielo” per Matteo.
