Premier. Sunderland ko con l’Arsenal. Di Canio: “Arbitro, cacciami”. E viene espulso

di canio intervistaOzil il magnifico inguaia il Sunderland di Paolo Di Canio: l’Arsenal sbanca lo Stadium of Light e rifila tre gol alle Linci che però recriminano per due reti annullate (una, quella di Fletcher, in nettissimo fuorigioco) e per l’arbitraggio. Tanto da arrivare a chiedere polemicamente al fischietto inglese di cacciarlo dal rettangolo verde.

Cominciamo, stavolta, dalla fine: Di Canio è furioso dopo il gol annullato al centravanti Jozy Altidore e affronta a muso duro l’arbitro del match il quale lo redarguisce: “Se continui così devo mandarti in tribuna”, al che Paolo il furioso ha replicato: “Se vuoi far bene il tuo lavoro devi cacciarmi”. Detto, fatto. Mister Martin Atkinson obbedisce senza indugi all’ordine perentorio dell’ex punta di Lazio e West Ham e gli sventola sotto il naso il cartellino rosso. Che sia un clamoroso caso di sudditanza psicologica in terra inglese o di un semplice ricorso storico a 16 anni dall’epica spinta all’arbitro Alcock che costò all’allora calciatore dello Sheffield Wednesday addirittura undici giornate di squalifica? Anche allora – anno domini 1998 – era contro l’Arsenal

La partita che relega il Sunderland in fondo alla classifica della Premier League ha mostrato una squadra, quella di casa, con vistose pecche in difesa e ancora lenta ad assimilare i dettami del calcio offensivo predicato da Di Canio. Le Linci, però, dimostrano carattere: al momentaneo pareggio di Gardner su rigore  – infatti – il Sunderland ha fatto seguire una costante crescita di gioco che si è tradotta nella rete annullata a Fletcher per fuorigioco. Sarebbe stato il vantaggio.

Ma la verve dei ragazzi di Di Canio (che ha dovuto rinunciare a Giaccherini, appena rientrato dal tour de force in Nazionale e che ha fatto partite Fabio Borini dalla panchina) si è schiantata di colpo. Complice la prestazione maiuscola di Mesut Ozil che per ottanta minuti filati non ha fatto altro che mandare in bambola la difesa del Sunderland, sfornando assist in continuazione colti prima dal francese Giroud e poi dal devastante centrocampista gallese dei Gunners Aaron Ramsey che si è dimostrato, sotto porta, più cattivo del suo celebre omonimo, il cuoco televisivo Gordon.

La panchina di Paolo Di Canio, nonostante la classifica sia allarmante, non traballa. Nell’Inghilterra del Nord sono tutti sicuri che, con Di Canio – che peraltro ha imposto ai suoi atleti provenienti dalle mille nazioni di parlare solo in inglese (“Siamo in Inghilterra, perciò…” ipse dixit) – si stiano incominciando lentamente ad intravedere i segnali della Nuova Alba promessa dalla società ai tifosi ed alla città in campagna abbonamenti.

Giovanni Vasso

Giovanni Vasso su Barbadillo.it

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