Il caso. Foibe, Menia (Fdi): “Comune di Roma cattivo esempio. No al negazionismo”

"Spenderò ogni attimo della mia vita per rendere onore alla verità storica sulle foibe e contro il negazionismo o il giustificazionismo mascherati da buonismo"

10 Febbraio – Giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo dal confine orientale

“Quando si mistifica la storia per usi politici si è sempre cattivi maestri”.

Questo il commento del senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia, a cui si deve la legge sul Giorno del Ricordo degli infoibati e dell’esodo giuliano dalmata, all’iniziativa del Comune di Roma che ha voluto dirottare il percorso del ricordo agli infoibati anche all’omaggio ai terroristi slavi fucilati nel 1930.

Così prosegue: “E’ difficilmente compatibile, non solo razionalmente, ma anche moralmente, portare gli studenti a Redipuglia, dove riposano più di 100.000 dei 600.000 Caduti della Grande Guerra per dare Trieste all’Italia e subito dopo andare ad omaggiare i 4 terroristi filo Jugoslavi del TIGR (acronimo di Trst, Istra, Gorica, Rieka) organizzazione nata per separare Trieste, Gorizia, Istria e Fiume dall’Italia, rei confessi di omicidi e attentati a scuole, monumenti e istituzioni italiane. Era il 1930 e non erano certo partigiani “ante litteram” o combattenti per la libertà. Oggi sarebbero stati condannati all’ergastolo. E ancor più stride parlare di “due Basovizza”, come si può leggere a commento dell’iniziativa degli assessori del Comune di Roma Gotor e Parrucci. Ecco l’antico veleno giustificazionista che riemerge, come se si potesse parificare il Sacrario e grande tomba di innumerevoli italiani innocenti (500 metri cubi di cadaveri nella foiba, recte pozzo della miniera” come precisa il monumento) a 4 terroristi fucilati contrabbandati come eroi della libertà. Come se una cosa giustificasse l’altra, come se esse fossero minimante comparabili, non solo per entità, ma per dato morale, nazionale, storico. Non c’è nulla di pacificatorio, moderno, europeo. E’ solo la volontà di piegare la verità ad altri fini”. E conclude: “Spenderò ogni attimo della mia vita per rendere onore alla verità storica sulle foibe e contro il negazionismo o il giustificazionismo mascherati da buonismo”.

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