“L’altro Ferragosto” di Paolo Virzì: a viver di ricordi, la sinistra muore

30 anni dopo "Ferie d'agosto" tornano sullo schermo alcuni dei personaggi dell'era berlusconiana

Un altro Ferragosto di Paolo Virzì

Affiorato come regista di successo con Ferie d’agosto (1996), Paolo Virzì firma ora il seguito, Un altro Ferragosto. E’ il suo migliore film: l’amarezza rende lucidi.

Infatti qui si prospetta, quasi con fatalismo, che alla “peggior” destra spetti il futuro sfuggito alla “miglior” sinistra.
La scorsa estate a Ventotene si confrontano una famiglia di destra, ora di osservanza melonina, che orbita attorno a una coppia di vitali, quanto infelici trentenni; e una famiglia diessina, centrata su un pensionato dell’Unità giunto alla fine dei giorni.
In Ferie d’agosto invece erano berluscones e pidiessini a dare il tono alla vicenda, ma entrambi gli schieramenti erano coetanei…
Di un film stra-parlato come Un altro Ferragosto, merito della riuscita è soprattutto degli sceneggiatori. Paolo Virzì, il fratello Carlo e Francesco Bruni hanno prodotto dialoghi brillanti a raffica, come facevano tra anni ’50 e ’70 Age & Scarpelli. A raffica, però, sono anche i finali. Uno bastava.
In uno di quelli di troppo, uno spettatore monarchico noterebbe che, nel resuscitare il giornalista comunista come un partigiano dell’agosto 1943, si fa apologia dell’insurrezione contro i poteri dello Stato, non elogio della Resistenza al “nemico” occupante. Ma nessuno è perfetto, così Virzì & C. hanno voluto concedere allo spettatore dell’Anpi di consolarsi, sognando.
*Un altro Ferragosto di Paolo Virzì, con Anna Ferraioli Ravel, Vinicio Marchionni, Silvio Orlando, Christian De Sica, Sabrina Ferilli, Elsa Morante. 115′

Nicola Caricola

Nicola Caricola su Barbadillo.it

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