Segnalibro. Il Faust di Nikolaus Lenau, un vero capolavoro del Romanticismo

Carbonio pubblica un libro assente dalle librerie da troppo tempo. La storia di un personaggio che perde tutto per ottenere la conoscenza

Il Faust è un personaggio affrontato da vari scrittori, poeti, musicisti, pittori con un tema centrale che affascina da secoli: l’uomo pronto a vendere l’anima al diavolo pur di ottenere la conoscenza, il potere, l’eterna giovinezza. Secondo alcuni storici sarebbe vissuto in Germania un Johan Faust, nel XVI secolo, che girava per varie città vantandosi di possedere poteri taumaturgici e conoscenze occulte. Venne considerato “diabolico” dai suoi contemporanei. Ma la sua figura e la sua storia fece proliferare una serie di racconti. Nel 1587 il libraio-editore tedesco Johan Spies pubblicò una storia di Faust, l’uomo che vendette la propria anima al diavolo. In seguito la trama fu ripresa dallo scrittore inglese Christopher Marlowe e riscritta: ebbe successo. Per Marlowe il Faust peccava perché andava oltre i limiti imposti dalla teologia e pretendeva di alimentare sempre più la propria brama di potere. Una lettura in un certo senso moralistica. Nikolaus Lenau fu autore di un Faust fra i più suggestivi, dopo quello di Goethe.

Lenau nacque nel 1802 a Csatad, in Ungheria. Personalità molto inquieta abbandonò gli studi universitari dopo aver frequentato tre o quattro facoltà diverse. Ebbe storie d’amore discutibili, non si sentiva mai a casa propria in alcun posto, fino a che decise di trasferirsi negli Usa. Ma la delusione di quel paese superò ogni aspettativa. Attraversò crisi spirituali, malinconie acute, sempre in preda al pessimismo. Morì a 48 anni, in solitudine, in un manicomio viennese. Esponente del Romanticismo, per il suo pessimismo e per la sua vita in solitudine fu paragonato a Giacomo Leopardi e a Lord Byron.

Il Faust di Lenau rappresenta bene lo studioso in cerca di sapere al punto tale da essere disposto a stringere un patto con il diavolo in cambio di conoscenza. Il Faust di Lenau fu portato in scena con le note del Mephisto Walzer del famoso Liszt. Un Faust diverso da quello di Goethe. Il Faust di Goethe è un uomo redento, illuminato dalla fede e determinato nell’azione, quello di Lenau è lacerato, cerca inutilmente la verità, della quale peraltro dubita sia un privilegio divino e così pecca di presunzione, ponendosi contro Dio. Il diavolo non riesce a convincere Faust poiché quest’ultimo ha ormai una volontà atrofizzata. Ma emerge anche che nel suo animo, il Faust di Lenau, non desidera nulla. E si lascia morire. Un libro coinvolgente, che si legge tutto d’un fiato, opera che ben esprime il Romanticismo del tempo.

Nikolaus Lenau, Faust, (traduzione di Alberto Cattoi), Carbonio ed., pagg. 264 euro 16,00

Manlio Triggiani

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