Foibe. “Una rosa per Norma Cossetto”: la manifestazione in 345 città

La ragazza divenuta simbolo delle vittime delle persecuzioni sul fronte orientale, è stata seviziata e infoibata ad opera di partigiani comunisti slavi nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943. Sono trascorsi 80 anni ma la sua memoria è ben viva

Norma Cossetto

Sono quasi 350 le manifestazioni che si terranno in altrettante città per aderire all’iniziativa “Una rosa per Norma”, nata nel 2019 per ricordare Norma Cossetto, in occasione dell’anniversario del suo martirio. La ragazza divenuta simbolo delle vittime delle Foibe, è stata seviziata e infoibata ad opera di partigiani comunisti slavi nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943. Sono trascorsi 80 anni ma la sua memoria è ben viva e l’iniziativa, voluta dal Comitato 10 Febbraio, è stata presentata alla Camera dei Deputati in un’affollata conferenza stampa.

A fare gli onori di casa l’on. Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Cultura, che ha sottolineato «il valore di questa iniziativa per ricordare il sacrificio della studentessa universitaria insignita della medaglia d’oro al valore civile e l’importanza di avere un’occasione in più per riflettere sulla tragedia delle foibe e le vittime dell’esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, contrastando i tentativi negazionisti».

La manifestazione alla Camera in ricordo di Norma Cossetto: la sua memoria sarà onorata in 345 città

Un impegno, che come evidenziato anche dal sen. Maurizio Gasparri di Forza Italia, prosegue e che continua a dare risultati anche in Rai: «Si fatica molto ma poi arrivano le soddisfazioni. Rivendico da ministro di essere stato il promotore della prima fiction “Il cuore nel pozzo”, di essermi battuto per far ottenere un contributo per il film “Red Land – Rosso Istria” e adesso è in preparazione un nuovo film che andrà in onda a febbraio in occasione del Giorno del Ricordo”». Gasparri ha poi ricordato il caso del libro negazionista pubblicato dalla casa editrice Laterza contenente una palese menzogna relativa a una sua presunta frase, poi corretta nelle edizioni successive. Negazionismo anche al centro dell’intervento dell’on. Rossano Sasso della Lega, già sottosegretario all’Istruzione che ha ribadito l’importanza di parlare delle foibe nelle scuole dato che «ancora oggi abbiamo accademici e perfino rettori universitari che negano questa battaglia di verità». Del suo impegno al ministero ha parlato l’on. Paola Frassinetti, attuale sottosegretario all’Istruzione: «E’ una battaglia continua. Ci batteremo per far sì che nelle scuole a parlare di foibe vadano a parlare solo esponenti delle Associazioni degli Esuli o a loro graditi. Ad esempio nelle linee guida del precedente ministro Bianchi non si cita neppure una volta la parola “foiba” né tantomeno Norma Cossetto. Inoltre riusciremo a far sì che a Gorizia sia posta una targa a ricordo di Norma Cossetto nel Liceo Dante Alighieri dove lei ha studiato. Finora la preside ha negato questo omaggio, ma le mura della scuola sono della Regione e pertanto rimedieremo anche a quest’ennesimo atto ostile nei confronti delle vittime delle foibe». «E’ la dimostrazione che si tratta di una pagina scomoda della nostra storia» ha osservato l’on. Nicole Matteoni di Trieste che ha tenuto ad evidenziare la presenza a fianco degli esuli per queste manifestazioni anche delle Associazioni d’Arma (Sottufficiali, Paracadutisti, Ciechi di Guerra e la Guardia d’Onore al Pantheon). Per le Associazioni ha preso la parola Gaetano Ruocco, presidente dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia che ha tenuto a ribadire l’apartiticità dell’ANSI «collaboriamo con chi porta avanti dei valori e intendiamo ricordare Norma Cossetto e con lei tutti i martiri dell’orrore con le nostre delegazioni in 54 città e in 5 sedi estere, fra cui Gran Bretagna, Grecia e soprattutto l’Australia”.

Dei 345 eventi ha parlato il presidente del Comitato 10 febbraio, Silvano Olmi mentre Maurizio Federici ideatore di “Una rosa per Norma”, ha raccontato come è nata questa iniziativa tenutasi nel 2018 solo a Viterbo e poi proposta a livello nazionale nel 2019 con 130 città, divenute 140 nel 2020, salite a 170 nel 2021 e a 240 nel 2022. Olmi dopo aver osservato che manifestazioni si tengono anche negli Stati Uniti e in Argentina ha ribadito che «il Ricordo è importante. Si fa con le parole, con l’organizzazione e la partecipazione alle manifestazioni patriottiche, ma anche intitolando luoghi pubblici, e poi ricostruendo le targhe distrutte di notte e le scritte sui muri ad opera di vandali negazionisti. Con “Una rosa per Norma” commemoriamo una tra le pagine più tristi della storia d’Italia e vogliamo ricordare insieme il grande esempio di italianità e amor patrio che è rappresentato dalla giovane martire istriana».

Sulle difficoltà dei primi anni del Comitato 10 febbraio si è soffermato il suo predecessore Emanuele Merlino che ha invitato «a non accontentarsi perché la battaglia contro negazionisti e giustificazionisti è sempre dura anche perché tendono ad insultare a tentare di impedire eventi senza mai accettare il confronto».

Della legge sui viaggi del Ricordo per accompagnare le scolaresche in visita sui luoghi delle foibe e dell’esodo ha parlato il sen. Roberto Menia, primo firmatario di una delle proposte unificate nel testo approvato nel pomeriggio dal Senato in prima lettura. Menia ha voluto ricordare anche Licia Cossetto, la sorella di Norma, scomparsa dieci anni fa proprio nel giorno del martirio della congiunta, nonché citare tante altre donne e ragazze uccise e infoibate a partire dalla moglie e la figlia di Angelo Adam, ebreo, sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau, socialista, antifascista, ucciso dai partigiani comunisti slavi.

Infine l’attore Edoardo Sylos Labini direttore del mensile “Cultura Identità” che ha dedicato il suo numero di ottobre a “Una rosa per Norma” ha ribadito come Norma Cossetto sia un simbolo non solo delle vittime delle foibe ma anche del femminicidio e di tutte le donne violentate, come pure le vittime delle “marocchinate” (le violenze ad opera dei soldati nordafricani aggregati all’esercito francese nel 1944), «altra pagina di storia dimenticata», ricordando che l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi nel 2005 ha consegnato la Medaglia d’Oro al Merito Civile in memoria di Norma per la sua “luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”.

Al termine della conferenza i partecipanti hanno lasciato una rosa per Norma Cossetto anche davanti a Montecitorio perché è importante che tutti, a partire dalle Istituzioni, ricordino il suo martirio e le vittime delle foibe.

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Alberto Gonnella

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