F1. In Giappone la Red Bull è già campione del mondo

A Suzuka c'è solo Verstappen. La Ferrari non va oltre il quarto posto di Leclerc

Dopo Singapore, la Formula 1 è rimasta in Asia: il tracciato di Suzuka è la sede del Gran Premio del Giappone, sedicesima gara stagionale.

Sulla veloce, tecnica e probante pista giapponese, la Pirelli ha portato penumatici duri, nello specifico le mescole C3 (Soft), C2 (Medium) e C1 (Hard).  

 

Le prove libere

La tre giorni di Suzuka si apre con le libere del venerdì: Max Verstappen è il migliore delle FP1 della mattina, in 1’31”647 (Soft), replicando poi il primo posto al pomeriggio, nelle FP2, in 1’30”688 (Soft).

Nella giornata di venerdì, inoltre, i piloti hanno provato la nuova C2 per il 2024, con due treni di gomme supplementari da sfruttare, in vista dell’omologazione per la prossima stagione.

Nelle FP3 del sabato, in testa si pone ancora Verstappen, fermando il cronometro sul riferimento di 1’30”267 (Soft).

 

Le qualifiche

Le qualifiche si svolgono regolarmente, salvo un incidente che coinvolge il pilota della Williams Logan Sargeant.

Nella Q1 (parzialmente interrotta dalla bandiera rossa, sventolata a 9’05” dalla fine per l’incidente di Sargeant all’ultima curva), il primato è di Verstappen, in 1’29”878 (Soft).

Nella Q2, arriva il lampo di Charles Leclerc, che è davanti a tutti col tempo di 1’29”940 (Soft).

La decisiva Q3 vede in grande spolvero la Red Bull di Verstappen: l’olandese conclude il run iniziale col primato virtuale, in 1’29”012 e poi si migliora, segnando l’1’28”877 che ne rafforza la pole position.

Alle sue spalle, si sono classificate le due McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris, con Charles Leclerc quarto.

Hanno completato le prime dieci posizioni Sergio Perez, quinto, Carlos Sainz, Lewis Hamilton, George Russell, Yuki Tsunoda e Fernando Alonso.

 

La gara

Logan Sargeant comincia dalla corsia dei box, con le gomme Medium; la scelta di pneumatici dello statunitense è condivisa dalla maggior parte dei piloti.

Yuki Tsunoda, Fernando Alonso, Liam Lawson, Valtteri Bottas, Lance Stroll, Nico Hulkenberg e Zhou Guanyu hanno invece scelto le Soft.

Allo spegnimento dei semafori, Verstappen deve guardarsi da entrambe le McLaren, riuscendo a conservare il primato su Norris, abile a passare il compagno nei metri successivi alla partenza.

Nelle retrovie, Esteban Ocon stringe Bottas contro Alexander Albon, causando una carambola che cosparge la pista di detriti: va in pista la Safety Car e Perez (alla fine del giro 1) ne approfitta per rientrare, cambiare l’ala rotta al via in una toccata con Hamilton e passare dalle medie alle Hard.

Il messicano scende in diciottesima posizione.

Si ricomincia dal giro 5, senza nessuno scambio di posizioni al vertice, almeno fino alla Chicane del Triangolo, dove Russell si butta all’interno di Hamilton, conquistando la settima posizione.

Hamilton non ci sta e sfrutta la migliore accelerazione in uscita dalla curva finale, per prendere la scia di Russell e superarlo all’esterno, riguadagnando la posizione in curva 1.

Tra i piloti di testa, il primo a fermarsi è Alonso (dalla sesta posizione), al termine del giro 11: per lui, Hard (dalle morbide).

Poco dopo, Perez (già penalizzato di cinque secondi per un’infrazione durante la Safety Car) si rende ancora protagonista.

Il messicano, nel tentativo di passare Kevin Magnussen, arriva lungo al tornante, speronando il danese e rompendo un altro muso: il messicano si ritirerà dopo pochi giri.

Piastri cambia le gomme a fine giro 13 (per le Hard), giovandosi della breve neutralizzazione virtuale deliberata nel corso della tornata 14.

A conclusione della tornata 16, si fermano sia Verstappen che Hamilton, con l’olandese che conferma le medie e l’inglese che va sulle Hard; alla fine del giro 17 si ferma il capofila momentaneo Norris (per le Hard), succeduto da Leclerc (ancora medie).

Il monegasco riprende il tracciato nono, alle spalle di Alonso che poi riscavalcherà al giro 19, in curva 1.

Norris, invece, è dietro anche a Piastri.

Intanto, alla fine del giro 18, anche Sainz aveva montato un altro treno di medie.

Verstappen si riprende la testa del Gran Premio su Russell (giro 19), la cui strategia è ipotizzata essere sulla sosta unica; il pilota della Mercedes, secondo, esegue il pit stop a conclusione della tornata numero 24, scendendo nono e salendo subito ottavo grazie al sorpasso su Alonso (giro 26).

Davanti, Norris ha recuperato terreno su Piastri, fino all’attacco del giro 27 con cui si inserisce nuovamente in seconda posizione.

L’australiano si sarebbe fermato nuovamente al termine del giro 35, uno dopo Leclerc, per difendersi dal possibile undercut del monegasco (entrambi vanno sulla Hard); anche Hamilton si era fermato (da Hard a Hard) alla fine del 34.

Hard pure per Norris (fine giro 36) e Russell sale terzo; il capofila Verstappen si ferma al termine del giro 37 (dalle Medium alle Hard).

Al giro 38, Norris sorpassa Russell alla prima frenata, guadagnando la terza posizione; terza posizione che poi diventa seconda, in seguito alla fermata dello stesso Sainz (alla fine del medesimo giro): l’iberico monta le dure e riprende a gareggiare dalla settima posizione.

L’inglese della Mercedes (con le gomme dure ormai usurate) si ritrova in duello prima con Piastri e poi con Leclerc, impegnandosi a difendere il podio, in un tentativo che sarà però vano.

Piastri lo sorpassa al giro 42, all’esterno della prima curva; il monegasco al giro 45, inventandosi una grande manovra: Leclerc porta l’attacco all’esterno della prima curva, mantiene quella linea più larga in percorrenza e chiude il sorpasso, sempre all’esterno, della curva successiva.

Della delicata situazione di Russell (effettivamente sulla sosta unica), cerca di approfittare Sainz che si riavvicina ai due britannici della Mercedes: Hamilton sale quinto in curva 1 al giro 49 e a quel punto Russell sembra quasi far guadagnare tempo al compagno.

Sainz, però, ha un passo nettamente superiore e lo scavalca alla tornata 50, sempre in fondo al rettilineo, nonostante entrambi avessero il DRS aperto.

L’affondo dello spagnolo è l’ultimo sussulto del Gran Premio, in cui Verstappen si è ormai involato.

Al termine del cinquantatreesimo e ultimo giro, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen.

L’olandese è anche autore del giro più veloce, con annesso punto bonus, in 1’34”183, alla tornata 39.

Il successo di Verstappen regala alla Red Bull il Titolo riservato ai Costruttori.

Sul podio, salgono poi i due piloti della McLaren, Lando Norris e Oscar Piastri (al primo podio in carriera in Formula 1).

Charles Leclerc porta la Ferrari in quarta posizione; Hamilton è quinto, Sainz sesto, poi George Russell, Fernando Alonso e le due Alpine di Pierre Gasly ed Esteban Ocon.

La Formula 1 tornerà in pista tra due settimane, a Losail, per la seconda edizione del Gran Premio del Qatar.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

Exit mobile version