F1. Podio Ferrari a Baku nel solito trionfo Red Bull

Perez vince, Leclerc riesce a centrare un terzo posto che fa morale a Maranello

Dopo quattro settimane di pausa, la Formula 1 sbarca a Baku, per il quarto appuntamento della stagione.

Il Gran Premio dell’Azerbaigian segna l’esordio stagionale del formato Sprint, ossia con la gara del sabato pomeriggio, sebbene all’interno di una cornice profondamente rinnovata nell’organizzazione dei tre giorni.

In questa stagione, infatti, i sei appuntamenti con la gara Sprint vedranno l’abolizione delle FP2 del sabato mattina (libere già in regime di “parco chiuso”) e la sostituzione delle stesse con una qualifica più breve, denominata Sprint Shootout.

Quest’ultima, divisa nelle solite tre manches – da percorrere obbligatoriamente con gomme nuove medie, medie e morbide – stabilirà le posizioni del sabato pomeriggio.

La griglia di partenza del Gran Premio (della domenica) sarà invece il risultato delle qualifiche ufficiali del venerdì pomeriggio.

L’unica sessione di libere – di un’ora – è quella del venerdì mattina, dopodiché “parco chiuso” e via a giocarsi il resto del fine settimana.

Tutto questo, nel teatro molto particolare del tracciato cittadino di Baku.

Veloce e tecnica, la pista azera, parzialmente ricavata nella parte ‘vecchia’ della città, si caratterizzata per il ‘suo’ rettilineo principale da 2,2 chilometri (da qui, la necessità di avere buone velocità di punta) e per essere esigente in termini di bilanciamento della frenata.

Allo stesso tempo, fondamentale è la trazione, data l’ingente quantità di curve strette e lente che ne compongono il secondo settore.

La scelta di Pirelli è andata sulle mescole più morbide della gamma: C5 (Soft), C4 (Medium) e C3 (Hard).

 

Il venerdì

Nell’unica sessione di libere, le FP1, davanti a tutti c’è Verstappen, in 1’42”315 (Soft).

Leclerc è secondo (1’42”452), preludio al confronto tra i due che si protrarrà anche nelle qualifiche del pomeriggio.

Nella frammentata Q1 – interrotta due volte per via degli incidenti di De Vries e Gasly – il monegasco piazza la sua Ferrari davanti a tutti, con il tempo di 1’41”269 (Soft); Verstappen è invece primo nella Q2, in 1’40”822 (Soft).

Partiti alla pari in Q3, l’olandese e il monegasco marcano addirittura lo stesso identico riferimento cronometrico nel run iniziale: 1’40”445 per entrambi, ma prima posizione provvisoria per Verstappen, che lo aveva siglato prima del diretto concorrente.

Il ferrarista, però, si supera e nell’ultimo, decisivo tentativo, si migliora di oltre due decimi, dimostrandosi ineguagliabile sul giro singolo.

Per Leclerc, l’1’40”445 finale (Soft) equivale alla prima pole position del 2023, la terza consecutiva sulle rive del Mar Caspio.

Secondo Verstappen, terzo Perez, poi Sainz, Hamilton, Alonso, Tsunoda, Norris, Stroll e Piastri.

 

Il sabato

Per il sabato mattina di Baku, ecco la novità Sprint Shootout: mezz’ora, con l’obbligo di mescola media nuova per SQ1 e SQ2, morbida nuova per la SQ3.

Sul giro secco, Leclerc si conferma il migliore: davanti a tutti nella SQ1 (1’42”820), dopo il primato di Verstappen nella SQ2 (1’42”417) il monegasco è ancora una volta il più rapido nel momento decisivo.

La SQ3, di fatto, dura lo spazio di un solo run, il primo, in cui Leclerc segna l’1’41”697 che gli regala il primo posto in griglia, per altro nel suo unico giro valido.

Il secondo tentativo, infatti, il classe 1997 lo ha concluso anzitempo per una leggera uscita di pista.

Alle spalle della Ferrari numero 16, Perez e Verstappen.

Con queste premesse, si arriva alla Sprint.

 

Tutti partono con le medie, salvo Norris e Bottas, sulle Soft e Sargeant, impossibilitato a partecipare a causa di un incidente nella SQ1 mattutina.

Lo spegnimento dei semafori, vede Leclerc e Perez conservare le posizioni, mentre Russell scavalca Verstappen, che si deve anche proteggere su Sainz.

Nelle retrovie, il contatto di Tsunoda contro le barriere costringe la Direzione Gara a neutralizzare virtualmente l’azione in pista.

I tanti detriti cosparsi sulla carreggiata impongono però l’ingresso della Safety Car.

La possibilità di attivare il DRS, in combinazione con il lungo e largo rettilineo principale, origina diversi scambi di posizione.

La Sprint riparte dalla tornata 6, con Leclerc davanti a Perez, Verstappen in sorpasso su Russell per riprendersi la terza piazza e Hamilton scavalcato da Sainz e Alonso.

Al giro otto, scambio tra i primi due: Perez sfrutta la scia di Leclerc e utilizzando il DRS si prende la testa in curva 1, scavalcando il monegasco.

Salvo qualche duello per le posizioni mediane, la situazione tra i primi si cristallizza presto, fino alla fine dei 17 giri.

Perez vince la Sprint, davanti a Leclerc e Verstappen; a punti, Russell, Sainz, Alonso, Hamilton e Stroll, abile a strappare l’ultimo punto a Albon, nono con la Williams.

Del messicano anche il giro più veloce – alla tornata 11 – in 1’43”616.

 

La gara

Alla domenica, le vetture si schierano secondo quanto stabilito nelle qualifiche ufficiali del venerdì.

Tutti i piloti sono su medie, eccetto De Vries, Ocon e Hulkenberg (questi ultimi due dalla pit lane) con le Hard.

Allo spegnimento dei semafori, i primi sei mantengono le loro posizioni.

Dal giro 3, però, quando viene autorizzato il DRS, Verstappen si pone subito in scia della Ferrari di Leclerc e lo sorpassa all’inizio del quarto passaggio.

Il monegasco, dopo due giri, deve poi cedere il passo anche a Perez, sempre sul rettilineo principale.

Verstappen effettua la prima sosta alla fine del giro 10, per le Hard, appena prima dell’ingresso della Safety Car, causata dall’uscita di De Vries.

Della neutralizzazione approfittano tutti quelli che non avevano pittato in precedenza: Verstappen scende così in terza posizione, alle spalle di Perez e Leclerc.

Si ricomincia al giro 14, in una moltitudine di scie; Verstappen strappa la seconda piazza a Leclerc, come del resto fa Alonso, con la quarta, su Sainz.

Hamilton non sta guardare – già penalizzato dalla Safety Car – ed è settimo sul compagno Russell al giro 15.

L’inglese prosegue nella risalita e approfittando di un errore di Stroll, lo sopravanza per la sesta piazza (giro 20).

Davanti, con le Red Bull di Perez e Verstappen a fare l’andatura, sono Alonso e Hamilton che provano a ricucire, rispettivamente, su Leclerc e Sainz: in entrambi i casi, comunque, i due ferraristi terranno a bada i loro concorrenti diretti.

Perez allunga sul compagno di squadra: costante e sicuro sul passo gara, il messicano ha legittimato la sua domenica con una condotta autorevole, forte della validità del mezzo.

Gli ultimi giri vivono soprattutto della “lotta” per il punto bonus.

Al termine dei 51 giri totali, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Sergio Perez: la Red Bull fa doppietta, con Verstappen secondo.

Terzo Leclerc, che regala alla Ferrari il primo podio della stagione.

Alla fine, invece, il giro più veloce è appannaggio di George Russell: il britannico, fermatosi alla fine del giro 49 proprio per montare delle Soft nuove, riesce proprio sul traguardo a segnare l’1’43”370 (giro 51) che gli regala il punto in più.

Punto, che si aggiunge ai quattro del suo ottavo posto.

Gli altri piloti in zona punti sono stati: Alonso, Sainz, Hamilton, Stroll, appunto Russell, Norris e Tsunoda.

La Formula 1 tornerà in pista già il prossimo fine settimana, in quel di Miami.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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