Questa è la temperie in cui germina questo controverso episodio della “Recherche” di Marcel Proust, che vede aleggiare la presenza del Vate in una frivola, ma quanto mai pregnante discussione da caffè, in una Venezia di cent’anni fa.
Proust, l’11 dicembre 1919, l’indomani dell’assegnazione del prix Goncourt, e circa due mesi dopo l’entrata a Fiume dei legionari fiumani al seguito di D’Annunzio, intenti a riprendersi l’Istria e la Dalmazia loro negata dai burocrati, pubblica sul Matin un’anticipazione del suo romanzo maggiore, inserendo questo ironico cammeo sull’impresa fiumana.
Il brano in questione, che avrebbe dovuto far parte del sesto volume della Recherche, ossia del tomo Albertine disparue, poi La Fugitive, fu ripreso in Italia nell’edizione del 2 settembre 1924 del quotidiano Il Mondo (fondato da Giovanni Amendola a Roma), nel quale si riproduceva tradotto, per poi apparire, curiosamente purgato del riferimento a D’Annunzio, nell’edizione definitiva della Recherche.
Il traduttore dell’epoca, che si firmava con la sigla G.S., dava in questo modo in pasto al pubblico italiano questo gustoso estratto, che vede un elogio piuttosto enfatico, per non dire smaccato, rivolto a D’Annunzio da parte di un misterioso autore francese di nome Marcel…