“Cronorifugio”: gli Shrapnel della memoria di Georgi Gospodinov

Lo scrittore bulgaro, vincitore del Premio Strega europeo 2021, scrive un romanzo distopico sul rapporto tra passato e futuro

Cronorifugio di Georgi Gospodinov

Sgorga dalla penna del bulgaro Georgi Gospodinov la riflessione sulla memoria più originale degli ultimi vent’anni. “Cronorifugio” (2020, Voland Edizioni, 19 euro) è un romanzo, ma un romanzo in cui “i personaggi non hanno nomi, in modo che tu non possa dimenticarli”, dove il primo “tu”, prima ancora di ogni lettore, è proprio colui che scrive.

È un romanzo – tradotto da Giuseppe Dell’Agata –al contempo utopico come “La città del sole” e distopico come “1984”, ma anche una variopinta ricostruzione storica della vita nell’Europa dell’Est e un virtuoso esercizio fantapolitico alla Philip K. Dick, e probabilmente mille altre cose, come mille sono le sfaccettature e le immagini riflesse nel caleidoscopio della memoria, che ci colpiscono di volta in volta nell’ordine, sempre diverso, in cui il nostro occhio è incline a percepirle. C’è dentro di tutto, in “Cronorifugio”: Kant, Proust e le madeleine, Berdjaev e Goodbye Lenin, Thomas Mann, il Truman Show e Ritorno al Futuro, i Beatles e gli Eagles, John Donne, Foucault e l’Ecclesiaste. Lo stesso Gospodinov è stato definito “il Milan Kundera della Bulgaria”, e accostato spesso anche a Dürrenmatt.

La playlist possibile

Eppure il fuoco di fila delle sue citazioni più o meno colte non ha nulla dell’esibizionismo snob di tanta narrativa contemporanea; al contrario, esse, anche quando non siano citazioni musicali, vanno a formare una sorta di playlist, una colonna sonora perfetta per un susseguirsi di piccoli quadretti che paiono scattati con una polaroid dentro a stanzette polverose degli anni ’30, ’50, ‘70. Forse solo in “Dance dance dance” di Murakami la musica è altrettanto compenetrata alla narrazione, narrazione che procede un po’ a scatti per frasi asciutte, ad effetto (“Non so chi fa le pulizie dopo ogni rivoluzione”, o “Le stelle splendono su di noi kantianamente fredde e la legge morale si rotola per strada da qualche parte”), e ciononostante – incredibilmente! – tanto scevre di piaggeria  quanto sono miracolosamente al riparo dal ridicolo considerazioni tipo “per i Celti uno dei primi segni dell’Apocalisse è la confusione delle stagioni”, che altrimenti rischierebbero di suscitare nel lettore più cinico qualche paragone folcloristico con le massime delle casalinghe di Voghera… o di Veliko Tarnovo, nel caso specifico. 

Georgi Gospodinov

Il tema del romanzo

Se il tema centrale del libro è certamente il rapporto tra il passato e il futuro, il tempo e la memoria, in una prospettiva intima e disordinata, nient’affatto teleologica, il cui motto è “tutte le storie che sono accadute si somigliano, ogni storia non accaduta non è accaduta a modo suo”, nonché “tutto accade anni dopo essere accaduto” – assai meno univoca e più familiare e umana di quella, istituzionale, che la fa da padrona ogni anno nei mesi di gennaio e febbraio – non a caso la stessa citazione è poi trasposta dall’autore nel contesto degli stati-nazione (“Tutti gli stati felici si assomigliano, ogni stato infelice è infelice a modo suo”). La visione di Gospodinov, infatti, è altrettanto penetrante quando si approccia alle tematiche giuridico-politiche dei confini europei, del voto popolare referendario e del rapporto di biunivoco parassitismo che alcuni gruppi d’influenza economica intrattengono con stati ormai deboli e inconsistenti, eppure utili come paravento e come “brodo primordiale” nel quale far proliferare ogni genere di batterio capitalistico. 

La (sorprendente) dimensione medica

Non da ultimo è significativo come, pur essendo antecedente alla pandemia, “Cronorifugio” pulluli di riferimenti alla dimensione “medica”: dalla foucaultiana “violenza nascosta” che trapela da ogni strumento e da ogni divisa in uso negli ospedali al passato visto esso stesso come virus contagioso, provvisto addirittura di “varianti subito mutate che distruggevano ogni immunità”, fino al momento del climax narrativo, in cui la cura sperimentale inventata dal protagonista, Gaustìn, diventa essa stessa politica… Slo nel romanzo?

*”Cronorifugio di Georgi Gospodinov, Voland, euro 19

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Camilla Scarpa 

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