Boxe. Usyk detronizza Joshua in casa sua, è nuovo campione dei Massimi

L’ex pluridecorato dei cruiser ai punti supera con il verdetto unanime dei giudici il britannico. Stravolti gli scenari della categoria

Il pugilato nasconde sorprese inaspettate. Storie ancora tutte da scrivere, imprese ancora tutte da raccontare. Anche quando il verdetto sembra già essere stato decretato. La dimostrazione lampante è quella andata in scena sabato notte, dinanzi alla bellezza di 66mila spettatori nella cornice londinese del Tottenham Hotspur Stadium: in palio il trono mondiale dei pesi massimi, che Oleksandr Usyk è riuscito ad occupare dominando contro ogni previsione l’oramai ex campione Anthony Joshua.

Usyk, precedentemente boxeur pluridecorato dei massimi leggeri, dato il trionfo che ha guadagnato tramite decisione unanime dei giudici (117-112, 116-112, 115-113), può aggiungere alla sua collezione le cinture iridate Wba, Wbo e Ibf della prestigiosa categoria. Il suo è il diciannovesimo successo in una carriera che continua a vederlo imbattuto, mentre Joshua è adesso costretto ad assorbire un’altra brutta batosta in seguito alla debacle rimediata con Andy Ruiz: per l’inglese, si tratta del secondo fallimento su un totale di ventisei incontri e ventiquattro vittorie.

In barba ai pronostici della vigilia

Dai pesi cruiser ai massimi. Malgrado le fisiologiche difficoltà, il balzo di categoria ha portato bene ad Oleksandr Usyk. Che, pur di stazza inferiore rispetto all’antagonista, ha condotto una lotta valorosa e una strategia rivelatasi perfetta. Una volta prese le misure, l’ucraino infatti ha incalzato costantemente Joshua, esibendo svariati affondi insidiosi che la buona mobilità sulle gambe ha permesso di concretizzare. Dal canto suo, il britannico è parso invece ingessato, incapace di mettere a segno combinazioni efficaci; in tal senso, ha provato a infastidire le azioni dell’avversario con una boxe che però si è dimostrata fin troppo attendista, certo non in grado di scoraggiare la grande generosità di Usyk.

L’unico guizzo allettante della fiacca prestazione di Joshua è stato il gancio sferrato al sesto round, senza dubbio accusato dal contendente; l’episodio comunque non è bastato ad innescare la potenziale reazione del britannico: durante la settima ripresa, l’ucraino ha subito messo le cose in chiaro scagliando un diretto poderoso che ha fatto barcollare – nuovamente – il boxeur di Watford.

La fase successiva si è svolta all’insegna di un momentaneo equilibrio, rotto solo in alcuni frangenti dalle rispettive iniziative dei pugili. Tuttavia, questa alternanza non ha modificato il tenore dei cartellini e la tendenza complessiva del match. I punteggi sono rimasti favorevoli ad Usyk, ancora torreggiante nel corso dell’undicesimo round. A cementare ulteriormente la sua preminenza, è sopraggiunta poi la feroce raffica di colpi che l’ucraino ha esploso contro l’esausto avversario agli sgoccioli del dodicesimo (nonché ultimo) round. Poco è mancato perché Joshua cessasse di combattere addirittura prima del gong finale…

La soddisfazione di Usyk: “Il match è andato come pensavo”

Il successo di Usyk è davvero un traguardo di importanza storica. Dopo Evander Holyfield e David Haye, è il terzo pugile ad aver conquistato una corona dei pesi massimi provenendo dai massimi leggeri: “Questa vittoria per me significa tantissimo”, ha detto per celebrare il risultato, come si legge sulla Gazzetta dello Sport,

“il match è andato come volevo e come pensavo anche se ci sono stati dei momenti in cui Joshua ha spinto: ma io ero pronto a subire i suoi colpi. Forse avrei anche potuto metterlo ko, però mi ero preparato per portare l’incontro alla distanza e vincere ai punti”.

Terminata la battaglia, Joshua non ha invece rilasciato dichiarazioni. L’inglese è stato accompagnato in ospedale per un controllo agli occhi.

Il pugile dell’Est Europa che ribalta i piani dei massimi

L’incontro di sabato non è definitivo. Una clausola contrattuale permetterebbe a Anthony Joshua di richiedere l’opportunità di un auspicato (e necessario) riscatto. Salta dunque, almeno temporaneamente, il match che il britannico avrebbe voluto sostenere contro Tyson Fury, detentore della corona Wbc, allo scopo di agguantare il titolo mondiale rimanente e sancire la completa unificazione delle cinture. Del resto, “The Gipsy King” – così viene soprannominato il gigante di origini irlandesi – è impegnato in vista di un duello altrettanto difficile, ovvero il confronto con Deontay Wilder fissato il prossimo 9 ottobre per la terza sfida della loro saga. Insomma, gli scenari si complicano. Il futuro della categoria è sempre meno chiaro.

Domenico Pistilli

Domenico Pistilli su Barbadillo.it

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