Quando il biondo dei suoi capelli era coperto da una parrucca nera come la pece, vent’anni fa, Uma Thurman rappresentava la femme fatale di Pulp Fiction. “You’ll be a woman soon” cantava ed ora che, quarantenne, donna è diventata, Uma non ha voluto perdere l’occasione (ultima?) per risvegliare le antiche passioni di chi sarebbe disposto a morire pur di portarla una volta a cena. Affascinante, mettiamo le cose in chiaro, lo è ancora, ma il suo fare da svedesotta, con gli anni, ha fatto svanire la magia di quella giovane ragazza che passeggiava spensierata nella sua immensa villa americana. Fece innamorare uomini di mezzo mondo, nel 1994. Quentin Tarantino compreso.
Da musa di un maestro del cinema internazionale a icona pop dell’aperitivo, il passo sembra essere breve e in linea con i tempi (anagrafici). L’aperitivo è, infatti, l’occasione del riscatto individuale e chance unica per metter mano al bagaglio d’esperienza e sfoderare il proprio poderoso fascino. Tra tartine e cuscus, gli sguardi che si lanciano e le battute che si scambiano fanno parte del copione di questa vita, recitato con dedizione volta per volta. Nessuno si presenta ad un aperitivo ingenuamente ed una quarantenne, in tutto questo, ci sguazza come poche. Allora – ecco! – la scelta della Campari prende forma: “mai mollare” sembrano dire quelli dell’ufficio marketing rivolgendosi a chi, proprio come la divina di Pulp Fiction, affida il proprio destino ad un vasetto di crema antirughe.
Così, che sia a Brera o a Monti, la bellezza passata (ma non trascorsa) potrà essere mostrata con orgoglio: se Uma Thurman raccoglie ancora sguardi attenti ad ogni passo, qualunque donna potrà mostrare se stessa con in mano quel minuscolo piattino stracolmo di cibaglie da “ape”. Non si lasceranno abbattere dalle agguerrite ventenni e, anzi, avranno tutta la voglia di mostrare, alle neofite rivali, la loro esperienza conquistata sul campo. Quindi, niente Caipirinha: ordineranno un colto Americano. Vermouth, seltz e Campari rosso.
@barbadilloit