Segnalibro. F. T. Marinetti, il Futurismo e l’invenzione della nuova arte, il Tattilismo

Il Tattilismo fu presentato in vari teatri italiani ed europei. Una versione ampliata del manifesto fu pubblicata in Italia dalla Direzione del Movimento futurista

Una immagine di una mostra su FT Marinetti

FT Marinetti
FT Marinetti

Il 14 gennaio 1921, alla Maison de l’Oeuvre di Parigi, Marinetti annunciò ufficialmente la nascita di una nuova arte: il Tattilismo. Presentò il manifesto, i cui undici punti erano stati anticipati pochi giorni prima sulla rivista francese “Comoedia” nella quale, “il capo della scuola futurista” illustrò la fondazione della nuova arte. Due giorni dopo, il 16 gennaio, la rivista pubblicò il testo integrale del manifesto. Nel Teatro parigino, Marinetti non fece a tempo a terminare la presentazione perché scoppiarono tafferugli fra urla, invettive e lanci di volantini. Un parapiglia causato dai componenti del movimento Dada che soffrivano per il successo del Futurismo e per essere percepita come una costola del Futurismo. Nei volantini annunciavano la morte del movimento marinettiano.
Nella presentazione Marinetti sottolineò l’importanza del Futurismo, anche per le ricadute politiche sull’interventismo e rimarcò la necessità, con questa nuova arte, di recuperare una capacità comunicativa più accentuata e soprattutto nuova potenziando il senso del tatto. Per Marinetti gli uomini si guardano, parlano, ma il tatto, la pelle, sono sempre esclusi da queste relazioni; ecco perché, per potenziare lo scambio di idee e rendere più sincero il pensiero, è necessario destare i valori tattili. Stretta di mano, bacio, accoppiamento, per Marinetti devono essere trasformati in “trasmissioni continue di pensiero”. Assicurò che aveva cominciato a sottoporsi a una cura intensiva per sviluppare il tatto concentrandosi soprattutto sul palmo della mano.
Nel manifesto, interessante per il tono, per le idee, per l’innovazione, Marinetti espone sei categorie di valori tattili elencandoli con esempi: tatto sicurissimo, astratto, freddo: carta vetrata, carta argentata. Affiancò le tavole tattili astratte come quella del viaggio immaginario Sudan-Parigi, fatto tutto con il tatto, un “viaggio tattile”. Marinetti non si fece mancare niente e annunciò che presto ci sarebbero stati divani tattili, camicie, letti, camere tattili. E teatri predisposti per ospitare e far conoscere esperienze tattili, con nastri (diversi in base al sesso dei destinatari) che avrebbero trasferito sensazioni fra le poltrone.
Il Tattilismo fu presentato in vari teatri italiani ed europei. Una versione ampliata del manifesto fu pubblicata in Italia dalla Direzione del Movimento futurista. Il Tattilismo nel manifesto viene presentato anche come la soluzione all’involuzione della società e alla stasi postbellica. L’attacco è alla “svogliatezza”, al “pessimismo”, all’”indecisione”. “La maggioranza più rozza ed elementare degli uomini – dice Marinetti – si slancia tumultuosamente alla conquista rivoluzionaria del paradiso comunista e dà l’assalto finale al problema della felicità, con la convinzione di risolverlo soddisfacendo tutti i bisogni e tutti gli appetiti materiali”. Dal Tattilismo emerge un anelito ricorrente nella filosofia di vita di Marinetti: un vitalismo nietzscheano che glorifica la vita, mirato alla novità e alla pienezza dell’uomo e delle sue azioni, attraverso l’educazione al tatto e finalizzato alla creatività dei “giovani poeti, pianisti, dattilografi” ma non per pittori e scultori che prediligono, dal punto di vista artistico, i lavori visuali. Una visione pagana che sconfina nelle sculture tattili, che erano cartoni di 50-70 centimetri sui quali si incollavano carta vetrata, seta, spugne, legnetti, pietre pomici, vetri, ecc.
Il manifesto era una base suscettibile di essere arricchita tanto che fu ulteriormente ampliato nel 1924 partendo dal dato secondo il quale cinque sensi non bastavano e lo sperimentalismo artistico doveva andare oltre, alla ricerca di altri sensi (1924). Partendo dai suoi interessi nella psicologia Marinetti seguiva gli esperimenti di neurofisiologia e già nella prima stesura del manifesto si faceva riferimento alla “conduzione continua del pensiero” fra uomini attraverso il potenziamento del senso del tatto. Ovviamente Marinetti ampliò questo campo di ricerca e indicò il “senso dell’orientamento aviatorio”, il “senso dell’equilibrio assurdo”, il “senso tattile a distanza”. Del manifesto uscirono fra il 1921 e il 1925 quattro versioni (la quinta, quella del 1925, fu una ristampa della quarta, pubblicata l’anno prima).
Il riconoscimento all’estero fu enorme. Il Tattilismo marinettiano fu considerato da Karil Teige (1900-1951), artista e teorico dell’arte cecoslovacco, fra le massime riflessioni teoriche che dettero vita poi al poetismo individuando in esso “i prodromi della poesia di tutti i sensi”, di cui Carrà, Balla e Depero già parlavano nei manifesti La pittura dei suoni, rumori e ordori (1913) e Ricostruzione futurista dell’universo (1915).
La ristampa del manifesto (Marinetti, Tattilismo e Lo splendore geometrcio e meccanico, Fveditori, Milano, pagg. 62, euro 13,00) ripropone un dibattito che non è stato secondario nell’ambito dell’arte dei primi decenni del secolo scorso e fra i futuristi. Il testo, arricchito anche dello scritto Lo splendore geometrico e meccanico, sempre di Marinetti, mostra una fase particolare della storia del movimento futurista. Forse non avrebbe guastato inserire nel libretto anche il manifesto futurista del 1924 di Azari La flora futurista ed equivalenti plastici di odori artificiali, poiché fu pubblicato nel pieno delle elaborazioni concettuali innovative e faceva riferimento proprio alle “tavole tattilistiche marinettiane” oltre che ai “concerti sinfonico-coloristici”.
L’interessante prefazione è di Valentina Ferri che ricorda come Marinetti fece i primi esperimenti tattili di notte, nel buio di una trincea di Gorizia, nel 1917, al fronte, per poi definirne i contorni ad Antignano, in provincia di Asti. Da lì l’importanza delle tavole tattili (alla definizione delle quali la studiosa del Futurismo Claudia Salaris attribuisce il possibile contributo della moglie del capo del movimento, Benedetta Cappa). Le tavole erano considerate dai futuristi vere palestre per migliorare la sensibilità della pelle, per meglio comprendere il mondo con le mani, con il tatto.
Questo libretto è l’ennesima conferma della continua attenzione verso Marinetti, il Futurismo e l’opera, testimoniata da una serie di libri pubblicati e ripubblicati, fra i quali Come si seducono le donne di Marinetti (Edizioni Otto/Novecento, Milano, pagg. 99, euro 12,00), libro che segna il passaggio del Futurismo da movimento artistico e letterario a movimento di costume, con una serie di proposte ardite e spesso perfino scabrose. Marinetti non si rivolge più solo agli artisti e agli uomini di genio ma a tutti gli aspiranti seduttori, alimentando così la sua fama, del resto consolidata, di tombeur des femmes anche perché spesso fa riferimento alle esperienze della sua vita.

Marinetti, Tattilismo e Lo splendore geometrico e meccanico, (Fveditori, Milano, pagg. 62, euro 13,00; ordini: www.fveditori.it)

Marinetti, Come si seducono le donne (Edizioni Otto/Novecento, Milano, pagg. 99, euro 12,00; ordini: www.otto-novecento.it)

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

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