Focus. Fabiano Lioi (scrittore) e la sfida dell’autonomia dei disabili

L’artista inizia una raccolta fondi per dare vita ad un libro e ad una mostra per raccontare la disabilità in maniera rivoluzionaria

Fabiano Lioi

Fabiano Lioi è quello che si definirebbe un fiume in piena. Vulcanico, pieno di progetti. Un passato, non ancora del tutto archiviato da musicista, ma ancora prima attore. In Brutti e Cattivi, il film che vede Claudio Santamaria nei panni di un bandito senza gambe che vuole compiere la rapina del secolo per permettersi due protesi al carbonio, Fabiano interpreta un ruolo apparentemente marginale che sarà però la vera chiave di volta per l’intero film. Ora è coinvolto in un altro progetto. Ma non si tratta di un libro consueto. È un libro che racconta la disabilità, nello specifico l’Osteogenesi Imperfetta.

Si parte da qui, da un libro. O meglio, il libro è pronto ma deve essere stampato e distribuito e si intitolerà O.i. L’arte in una frattura.

Dopo varie esperienze nel campo dell’arte, Fabiano si è impegnato in un progetto che ha lo scopo concreto di ribaltare la prospettiva con cui ci si approccia al mondo delle disabilità. Per realizzarlo, con l’aiuto del team degli Psicografici (l’agenzia di comunicazione che lo supporta) ha deciso di dar vita ad una campagna di raccolta fondi tramite il sito “Produzioni dal basso”.

L’11 novembre 2020 parte la campagna di crowdfunding (della durata di quaranta giorni) per stampare il libro, distribuirlo e successivamente dare vita ad una mostra, oltre a supportare il “Progetto Roma” dell’AS.IT.O.I. Onlus, l’Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta che, dal 1984 supporta le persone affette da Osteogenesi e la ricerca medica.

Il libro è un racconto emotivo, sensoriale e anche fisico di una vita  vissuta attraverso e nonostante l’osteogenesi imperfetta. Un libro il cui tono viaggia liberato dall’aura retorica tipica di alcuni testi di settore. Un viaggio multiforme, intenso, all’interno di una storia di vita dai toni romanzati e romanzeschi, corroborata dalle immagini degli effetti dell’osteogenesi.

Nell’intervista che segue, l’autore racconta il progetto.

È in uscita il tuo libro sulla osteogenesi imperfetta. Come vivi la nuova dimensione da scrittore?

Esce, o meglio, inizia l’11 novembre il Crowdfunding con il quale ricavare i soldi per stampare e far pubblicare del Libro “O.I. L’arte in una frattura” e per l’organizzazione della mostra con le opere presenti nel libro.

Ancora non mi sento di dire sono uno scrittore o ho scritto un libro. Quello te l’ho dirò una volta che il libro sia stampato e pubblicato e per quello ho bisogno che le persone partecipino al Crowdfunding dell’11novembre.

La disabilità è mai stata un tabù per te?

Dal momento che la vivo in prima persona no, ma nella nostra società ancora lo è soprattutto certi temi come il sesso o l’indipendenza.

Come pensi debba essere trattata a livello di discorso pubblico?

In modo meno pietistico. Non si deve puntare il tutto sull’assistenzialismo ma anche e soprattutto sulle opportunità per di diventare autonomo, sia in ambito economico che sociale. Supportare di più i parenti (genitori, fratelli) i quali molte volte si sentono soli e abbandonati da tutti.

Voglio chiudere questa intervista ringraziandoti per il tuo interesse nella mia persona e invitando Tutti i tuoi lettori a partecipare nel crowdfunding per realizzare assieme a tutti vuoi questo sogno di diventare scrittore pubblicando “O.I. L’Arte in una fratturahttp://arteinunafrattura.it Grazie ancora

Per ulteriori dettagli sulla campagna di crowdfunding consultare:

Stefano Sacchetti

Stefano Sacchetti su Barbadillo.it

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