Il punto. Il governo Conte scivola (ancora) su Ecobonus e riapertura delle scuole

Nuovi flop dell'esecutivo. Si avvicina però la resa dei conti: a settembre la maggioranza potrebbe cadere. E la parola tornerà al popolo

Il ministro Azzollina,

Riapertura delle scuole e flop Ecobonus: sono questi gli ultimi due fronti su cui si registra il fallimento delle politiche del governo Conte. 

Sul capitolo istruzione c’è poco da dire: il ministro Azzollina rassicura tutti sul ritorno a settembre sui banchi e i sindacati dicono chiaramente che non ci sono le condizioni per la ripresa. La confusione è sovrana. Sull’Ecobonus emerge tutta la superficialità di Conte e ministri vari: dopo aver promesso “misure poderose” e quindi alimentato aspettative per aiuti sulle ristrutturazioni delle case degli italiani, il Dl prevede detrazioni “solo” per condomini e con misure stringenti per l’accesso agli sgravi. Di fatto l’esecutivo penalizza le famiglie più fragili, consentendo – paradosso – il bonus ha chi ha seconde case o palazzotti indipendenti, mentre chi ha un appartamento in condominio può accedere sono se rientra in casistiche ai limiti del grottesco.

Il ruolo delle opposizioni

Ora toccherà alle opposizioni di centrodestra creare le condizioni perché si torni alle urne: basterà mettere in evidenza le troppe contraddizioni della maggioranza – senza dimenticare la “leggerezza” in politica estera, a partire dal quadrante libico – e le inefficaci soluzioni per affrontare la crisi economica e sanitaria finora proposte. Poi il voto delle regionali di settembre sancirà il distacco del paese reale da questo esperimento che salda il partito europeista e pro finanza, ovvero il Pd, con quello che resta di una forza antisistema, ovvero i pentastellati normalizzati da Beppe Grillo. Il voto del popolo metterà fine a questi insopportabili giochi di Palazzo. 

@barbadilloit

Gerardo Adami

Gerardo Adami su Barbadillo.it

Exit mobile version