Leggere (alTempodelCorona). Se l’Occidente che conta solo monete e like, ricercate la verità nel Vangelo di

L’uomo occidentaleAnna Valerioridotto a cacciatore di “like”

C’è qualcosa di nauseante nella tragedia di questi giorni, che li guardi e non li riconosci. Qualcosa di stridulo nei commenti della gente. Di profondamente comico nell’angoscia di chi fino a un attimo prima esaltava questo splendido mondo, o ci conviveva benone. Di ridicolo nei disegnini con l’arcobaleno. Di assurdo e illogico nei provvedimenti della politica, che ha chiuso messe e scuole tre settimane prima dei bar e dei ristoranti.
Nelle vie vuote, l’eco di parole buttate a casaccio e la presenza finalmente evidente di tonnellate e tonnellate di omissioni.
Non si muore da un mese. Sono anni che si prepara, morendo morendo, questa morte surreale, che ci ha fatti piccoli più di embrioni. Anni che la si rigira tra dita che stringono bicchieri di aperitivi e graffiano i visi che non hanno voluto accarezzare; vanitose, violente, capaci di contare solo monete. O impegnate in piccoli tocchi di niente sullo schermo dello smartphone.
Michele caro, tu mi chiedi cosa leggere in queste giornate. Ma la senti la nausea?
Non consiglierò niente di ideologico, perché basta. Basta. E niente di troppo dolce, anche se il sogno sarebbe l’unica cosa che incanta il morire. Piuttosto che in coda per agguantare un respiratore. O soffocati in una tutina azzurra di plastica. Non ne parliamo.
Non mi va di consigliare niente di troppo facile, perché al massimo la vita è semplice, ma ci vuole una forza mostruosa per essere capaci di quella semplicità.
Ammetto che non ho troppa voglia di leggere, né di scrivere, né di studiare, né di commentare.
Mi regalo, e regalo a te con tanto affetto, la lettura del Vangelo di Giovanni. Leopardi ha preso da lì l’epigrafe della sua poesia più maestosa, quella definitiva: “La ginestra”. È il libro più difficile che conosco. È un testo che abbaglia (ma forse – dicono quelli che hanno una fede grande – non è solo un testo: è già il mistero divino-umano del suo protagonista). È tutto attraversato da ruscelli di acqua e di luce. Perdiamoci lì. Non pensiamo più. Una domanda sola deve sospenderci il respiro: “che cos’è la verità?”.

@barbadilloit

Anna Valerio

Anna Valerio su Barbadillo.it

Exit mobile version