Musica. Lucilio s’è smarrito Seneca: “I ‘Sorrisi’ sono la forza del nostro Alternative rock”

Lucilio s’è smarrito Seneca. I componenti della band:Claudia Presciutti, Giacomo Mondini, Antonio Rapisarda e Adolfo Spezzaferro

Lucilio s’è smarrito Seneca torna sulla scena con un nuovo singolo e il suo primo videoclip «Sorrisi». Lo fa in giorni tragici ma anche determinanti per l’Italia, ed evoca in una strofa – il caso non esiste mai – «una guerra che è un fantasma». Di questo e di altro parliamo con i quattro componenti della band romana, sodalizio alternative rock a vocazione identitaria animato da conoscenze del giornalismo e del mondo dell’arte “differente” che di nome fanno Claudia Presciutti, Giacomo Mondini, Antonio Rapisarda e Adolfo Spezzaferro.

Cosa muove l’ultima produzione musicale?

“L’esigenza, prima di tutto, di portare anche in video il concept di Lucilio s’è smarrito Seneca. Dopo una lunga fase di gestazione, un demo, dieci brani e una serie di live nei club romani, ci siamo posti come obiettivo quello di puntare più in alto: portare il progetto alla prova di una scala più vasta. Per fare questo non potevano non iniziare a comporre l’immaginario della nostra musica, prodotto di una fratellanza che matura e si cementifica assieme alle sue canzoni”.

Come si è consolidata la ricerca musicale dai primi passi della formazione?

“La nostra base è un solido alternative rock nel quale tutti i componenti hanno portato i rispettivi riferimenti e le esperienze pregresse. Dai Joy Division ai Muse, dal folk al punk californiano, dai riff stoner fino al Seattle sound che rappresenta la traccia decisamente anni ‘90 dei nostri brani. La scelta di proporre tutto ciò con una voce femminile, poi, per noi è un punto centrale e fortemente voluto: la ricerca dell’armonia, al centro e nonostante il caos”.

Testi e musica hanno ascendenze o fonti di ispirazione?

“C’è un mondo dietro il nostro palco. Seneca è ovviamente il principio ispiratore, il maestro di stoicismo e di predisposizione alla vita che ha formato imperatori e intere generazioni di italiani. In questa “dialettica” che muove Lucilio, l’allievo, ossia tutti noi, si incontrano i taccuini di John Fante, i poeti futuristi, la poetica del non sense così come il vitalismo dei Romantici tedeschi. Accanto e insieme ci sono i temi sociali, a cui siamo tutti attentissimi: non sopportiamo il deserto industriale, la litania anti-italiana, la rassegnazione. Stesso discorso per i musi lunghi, le facce stanche…”.

Un concerto della band “Lucilio s’è smarrito Seneca”

Quali sono le trincee smarrite richiamate in “Sorrisi”?
“Trincea è laddove si combatte. Non parliamo di guerre né di armi, ma di battaglie quotidiane. Praticamente ovunque. Lavoro, bar, giornali, vita familiare… ognuno di noi ha una trincea dove si posiziona, in attesa della prossima battaglia. E in trincea spesse volte ci si rattrista. Ovunque ci sia tristezza e malinconia noi ci impegniamo a veicolare sorrisi, poiché ciò che manca oggi è proprio il fuoco, il cuore, l’anima”.

Il videoclip è unisce semplicità e originalità. Quale l’obbiettivo delle immagini a corredo delle note?

“L’idea era proprio quella di “colpire” per la nostra semplicità e per la nostra musica ricercata ma al contempo senza fronzoli: non occorrono. Esattamente come il video: improntato sulla band, sul momento della scrittura, sulle riflessioni e sull’esecuzione, senza attori, né effetti speciali. Questo siamo noi, messaggi chiari nella musica che ci piace”.

Non è periodo per esibizioni dal vivo, ma dove vorreste esibirvi con le nuove tracce?
“Ci lusinga sinceramente ogni invito ad esibirci in ogni locale in cui si faccia musica e ci sia un pubblico interessato alle novità e alle band indipendenti, e non ci dispiacerebbe soprattutto guardare un po’ oltre la nostra città, per farci conoscere in altre piazze. Qualcosa già bolle in pentola – tra di noi si immagina di portare la band in contesti civili, dove l’arte può accendere i necessari riflettori – e ci stiamo lavorando, ma questo stand by forzato ci impone di pensare a questo progetto quando saremo tutti più sereni, speriamo presto”.

Ultime due domande. È possibile tracciare un identikit ideale di Seneca e di Lucilio?
“Nella sua complessità, il rapporto fra Seneca e Lucilio è molto semplice da spiegare. Seneca è il maestro che ci ha guidato sino ad ora, ma che nell’evolversi della vita e degli eventi ha lasciato solo al suo destino il suo allievo. Lucilio siamo noi, con le nostre insicurezze e i nostri sogni da realizzare, nonostante l’assenza di Seneca. Lucilio è una generazione che non ha più maestri perché in parte li ha rinnegati, in parte li ha trascurati. Seneca è un mondo ideale e valoriale che non è più con noi a guidarci. Lucilio è Zeus ma Seneca non è Crono. Lucilio è una chitarra senza più un liutaio, ma che suona un crunch distorto e armonioso come non mai. Lucilio siamo io e te. Qui ed ora”.

“Lucilio s’è smarrito Seneca”

La prossima tappa?
“Un disco, uno spettacolo artistico musicale, una collaborazione importante, tanti live un buon drink con la band riunita”.

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