I parlamentari del Front National e Syriza scompagineranno le politiche del rigore UE?

Due parlamentari del Front National e una schiacciante vittoria della sinistra che aveva già scelto Hollande all’Eliseo. La sinistra non liberal-democratica di Syriza seconda forza ad Atene. Sono queste le due novità delle consultazioni elettorali transalpine ed elleniche. La politica del rigore assemblata dall’asse Merkel-Sarkozy sarà d’ora in poi soggetta alle dure critiche di forze politiche che non ne condividono gli obiettivi e gli orizzonti. Il partito socialista francese proverà a ricondurre le correzioni nell’ambito di una politica moderata e mediatrice. Non è dato ancora sapere, invece, quanto l’opposizione del Front National e di Syriza riuscirà ad incidere nel mutare gli orientamenti dei popoli europei. Questa volta in ballo non c’è la querelle sull’immigrazione o la legge sulle 35 ore. La riflessione riguarda la sovranità politica ed economica, c’è il rovente tema della moneta – l’euro – che piace sempre meno.

Come ha scritto oggi Le Figaro, i parlamentari frontisti non avranno nessun peso legislativo.  Andranno nei non iscritti non potendo formare un gruppo autonomo, e se resisterà il cordone dell’arco costituzionale francese, non avranno nemmeno la possibilità di presentare e discutere settimanalmente interrogazioni all’esecutivo. Insomma il diritto di tribuna dovrà essere esercitato su temi prettamente politici: in questo caso, come in passato durante la campagna per l’elezione di Sarkò, i lepenisti avranno la possibilità di indicare alcune priorità nell’agenda politica. Se si fossilizzeranno su posizioni anti-immigrati o islamofobe, i deputati di Marine Le Pen perderanno una grande occasione: quella di porre al centro del dibattito la questione della sovranità dei popoli.

 

Geronimo Barbadillo

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