Difesa. Posta da campo e infermiere volontarie: la Grande Guerra nelle cartoline militari

Terni. Prefetto e Vescovo nel momento del taglio del nastro.
Terni. Prefetto e Vescovo nel momento del taglio del nastro.

Terni, 17 maggio.

Nell’ambito delle celebrazioni per i 102 anni della Battaglia degli Altipiani organizzate dall’Arma TRAMAT (Trasporti e materiali) dell’Esercito Italiano, degna di nota la mostra “Posta Militare, le cartoline della Grande Guerra” allestita a Palazzo Primavera e inaugurata dal Prefetto di Terni Paolo De Biagi e dal Vescovo Mons. Piemontese e dal Maggiore Generale dell’Esercito Gerardo Restaino.

“La cartolina – spiega il il Generale Restaino – nasce a metà dell’Ottocento per favorire l’approccio all’uso del mezzo postale di coloro che non avevano dimistichezza con la scrittura. E’ con la guerra franco-prussiana che la cartolina assume la connotazione odierna, di illustrazione e di espressione di un contesto. Nella Prima Guerra Mondiale, ad esempio, il tenore dei soggetti cambia a seconda degli eventi, dalle fasi critiche di Caporetto alla Vittoria”.

L’ampia collezione esposta a Palazzo Primavera conta materiale rarissimo che narra, scatto dopo scatto, dipinto dopo dipinto, saluto dopo saluto, la vita al fronte dei soldati che cento anni fa ancora combattevano contro gli Imperi austro-ungarico e prussiano. Di grande rilevanza il materiale della Croce Rossa, visibile sin dai primi pannelli, che ricorda il grande contributo dato dal personale sanitario e dalle infermiere volontarie durante i 3 anni e mezzo di conflitto. Un omaggio che, a poche centinaia di metri (Palazzo Mazzancolli), si manifesta ancora con i documenti e le testimonianze di “Donne al fronte”, evento curato dalla locale sezione della Croce Rossa e dalle Infermiere Volontarie il cui Corpo è tutt’ora operativo e sempre pronto a sostenere le Forze Armate in operazioni nazionali ed estere.

Merito della preservazione e della cura delle cartoline da campo va ad un sottufficiale, un luogotenente – Danilo Amato –  che ha unito passione per la Storia a desiderio di tenere viva la memoria del sacrificio italiano in trincea.

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Marco Petrelli

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