Difesa. Rivista Aeronautica: 92 anni (e non sentirli) fra storia e attualità

rivistaaeronautica2 Nel 1925 va per la prima volta alle stampe Rivista Aeronautica, organo ufficiale della Regia Aeronautica (RA) con la quale, curiosità, condivide le iniziali…

Un giornale per soli aviatori? Certamente, negli Anni Venti gli appassionati del volo non possono contare sui mezzi tecnologici odierni, né su canali come YouTube dove godersi filmati in bianco e nero, in technicolor e in hd di bolidi alati passati e presenti.

E’ un altro mondo il 1925 nel quale la carta stampata, la radio e i cinegiornali sono gli unici strumenti per poter sognare, a occhi aperti, un duello nel cielo o di guardare dall’alto il paesaggio sterminato dell’Asia, magari in coppia con Arturo Ferrarin, pioniere che vola da Roma a Tokyo a bordo di un Ansaldo SVA 9.

Una delle pubblicazioni dell’Arma Azzurra, curata dall’Ufficio Storico.

Dunque, la Rivista è un ponte fra due mondi, quello militare e quello civile e si articola nel tempo come piattaforma di educazione e di confronto, segno tangibile dell’importante e indissolubile legame fra Aeronautica e informazione, rapporto che neanche la guerra recide poiché, nelle “due Italie del ’43”, periodici di carattere aeronautico continuano ad
essere stampati, pur nella difficile situazione materiale e organizzativa in cui versano le FFAA del Regno del Sud e della RSI. A Nord, ad esempio, il foglio assume il nome di AR  Rivista dell’Ala Repubblicana ed è stampata in due numeri unici, 1944-1945. Duratura e non per casualità: il “padre” dell’aviazione moderna Italo Balbo è un fervente sostenitore dell’importanza dell’informazione e lo dimostra, in tempi non sospetti, con L’Alpino periodico che avrebbe contribuito a fondare da giovane tenente dell’8° Reggimento Alpini del Regio Esercito.

La Repubblica Italiana, l’Aeronautica Militare e il contesto, nuovo, della Guerra fredda vedono RA narrare di nuovo l’Arma Azzurra nell’ambito della NATO, evolvendosi sempre più in una rivista di carattere scientifico (così come lo è anche la Rivista di Meteorologia Aeronautica) che, ai ritrovati tecnologici non manca di affiancare ricerche storiche, recensioni e analisi dell’attualità del volo e della realtà militare, contando sulle firme di giornalisti e non, in griogio-verde e civili. Sì, perché uno dei punti di forza della pubblicazione è proprio l’essere aperta a più punti di vista, con il fine, forse, di arricchire il panorama contenutistico proposto in ogni numero.

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