Calcio. Quando nella Nazionale militare giocavano Cannavaro e Del Piero

Nazionale_Militare_-_Mondiali_Arezzo_1987A un anno da Russia 2018, mentre il mondo del Calcio e i suoi fan scaldano i motori, la mente non può non andare a passati tornei, rivivendo così i momenti di gloria (1982 e 2006) e quelli più amari (preferiamo non datarli), auspicando le nuove leve in azzurro non ripetano gli errori del passato.

Fra le vittorie ne esiste una degna di nota, sfortunatamente dimenticata dai più “millennials” in testa: quella dei Mondiali di Arezzo del 1987.

Fantastoria? Gli ultimi Mondiali erano stati nel 1986! Non si trattò, in verità, di un incontro “tradizionale”, ma di un match fra soldati. Erano i Mondiali Militari di calcio (che si sono disputati fino al 2015, con la vittoria dell’Algeria) che i nostri sportivi  vinsero per 8 volte, fra il 1950 e il 1991, conseguendo così un record per l’intera storia della competizione.

Pallone e goliardia ai tempi della leva

Nel 1987 in finale l’Italia in grigio-verde si batte contro la Germania Ovest; la squadra tedesca pare seguire il trend della sorella maggiore: ad Arezzo, dove si disputano le gare, i teutonici si aggiudicano il secondo posto come nell’82 e nell’86; i Tricolori, invece, recuperano la mancata vittoria in Argentina salendo sul podio con l’oro.

Ma chi gioca in Nazionale militare? Atleti già formatisi nelle alte categorie, già noti oppure agli esordi e guidati da allenatori, spesso, d’eccezione quali ad esempio Gennaro Olivieri che, nel 1995, segue gli Azzurri contro il Cipro. Sul campo ci sono nomi da farti fischiare le orecchie: Cannavaro, Del Piero, Del Vecchio, Galante; non ce la facciamo, i ciprioti ci fanno fuori, ma di quell’esperienza resta una testimonianza che, vista oggi, può generare una certa nostalgia anche fra chi, allora, era un bambino: i “quattro grandi” in uniforme, col fez da bersagliere mentre salutano. Già, perché come nell’87 ad Arezzo, anche a Roma (nel ’95 la vittoria andò alla Francia, seguita da Iran e Corea del Sud) a correre dietro alla palla c’erano i “fanti piumati”. E chi meglio di loro?

I 4 “Grandi”: Del Piero, Del Vecchio, Galante e Cannavaro ai tempi del servizio militare nei bersaglieri

Ma che fine ha fatto la Nazionale militare di calcio? Andata in pensione insieme alla leva e mai più ricordata, se non da qualche giornalista appassionato di calcio che, di tanto in tanto, la rievoca evitando che l’oblio la ingoi del tutto. Chi scrive non è un grande amante del pallone, ma va matto per le storie dimenticate e, se permettete, 8 successi in 40 anni sono fonte d’orgoglio per tutti, appassionati e non.

Quanto agli altri sport in uniforme i suoi atleti non si sono, invece, fermati continuando a conseguire medaglie e a partecipare a dispute nazionali ed internazionali, non ultimi i canottieri della Marina Militare convocati per i Mondiali di canottaggio a Piediluco, località a 10 km da quella Terni il cui allenatore Paolo Pochesci è un altro ex giocatore della Nazionale con le stellette.

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