Difesa. Forze Armate e giornalismo: perché manca uno Stars&Stripes italiano?

Le FFAA italiane sono dotate, oltre che di mezzi e di personale, anche di un apparato di comunicazione che viaggia su più livelli, da quello PI all’editoria quest’ultima articolata in pubblicistica (libri e tesi di laurea dedicate all’argomento difesa) e magazine di Forza Armata. Tuttavia, a mancare davvero è un quotidiano capace di riassumere gli argomenti, caldi, che riguardano il mondo della Difesa e anche di spaziare su altri contenuti. In due parole, perché non c’è uno Stars&Stripes italiano?

Il quotidiano  Stars&Stripes, ovvero “stelle e strisce” nasce durante la Guerra civile americana e, oggi, è senza alcun dubbio fra i più antichi organi di informazione al mondo. I suoi reporter, militari, hanno operato in tutte le guerre, raccogliendo storie e immortalando immagini in ogni conflitto.

Hitler Dead titola il numero uscito poche ore dalla morte del Fuhrer nel bunker di Berlino, 30 aprile 1945. La foto, in prima pagina, fa il giro di tutte le truppe impegnate in Europa e nel Pacifico, quest’ultima altra linea rossa di fuoco dove i giornalisti in uniforme continuano a lavorare intensamente, poiché lo scontro coi giapponesi non è ancora finito.

Sono di S&S! “…diventeremo famosi!” Grida, con un pizzico d’orgoglio, Cowboy presentando al suo plotone il soldato Joker, collega di corso a Perris Island, il centro di addestramento marines. Storia vera, Full Metal Jacket si ispira ai ricordi del corrispondente dei marines americani Gustav Hasford, autore di Nato per uccidere (“The Short-Timers”). Il quotidiano, dunque, fa parte della cultura militare statunitense, tanto da essere serenamente citato in una pellicola cult come FMJ.

Oggi Da anni ormai S&S è online, con pagine dedicate sia all’attualità in uniforme, sia a cinema, sport, intrattenimento… Un giornale vero e proprio, insomma, che dà però maggiore risalto a news del mondo della difesa. E quanto a Difesa l’Italia si “difende” bene con un discreto numero di pubblicazioni, anche di prestigio come ID, Rivista Militare, Rivista Aeronautica, RMA, Rivista Marittima, Notiziario della Marina  e altre ma, certamente, si avvisa l’assenza di un foglio capace di coprire più argomenti, anche molto diversi fra loro.

Rispondere alla domanda iniziale è difficile: si potrebbe addossare la colpa alla crisi, generale, del giornalismo e dell’editoria italiani oppure, più realisticamente, si può affermare che in un Paese al 52° posto nel mondo per libertà di stampa la curiosità, l’originalità e il desiderio di creare prodotti e contenuti nuovi è frenata da ostacoli che spaziano dalla politica alla politiche di gestione dei quotidiani. E questo, purtroppo, è un problema comune e diffuso in tutti gli ambiti dell’informazione nostrana.

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