Libri. Quelli della Fiamma (di Nello Musumeci). Storia fotografica del Msi siciliano

quelli della fiamma nello musumeciLa lettura. Quelli della Fiamma. Storia fotografica del Movimento Sociale Italiano in Sicilia. Il problema – si fa per dire – arriva già nel sottotitolo: perché spulciando le 139 pagine rigorosamente in bianco e nero del testo curato da Nello Musumeci, abbiamo a che fare con un libro che supera di gran lunga il mero album dei ricordi, soprattutto se di famiglia. A dire il vero si stratta di una ricostruzione assai puntuale e perché no difficile, visto che l’Msi si è speso pochissimo nella catalogazione delle proprie vicende in archivi propriamente detti.

Non è la prima volta che il presidente della Provincia di Catania negli anni della cosiddetta “primavera”, la stagione immediatamente successiva alle stragi di mafia di Palermo, Firenze, Roma e Milano, si adopera nella divulgazione delle vicende storiche della destra siciliana. Una passione sì, ma irrobustita da cataste di documenti, ritagli di giornali e verifiche a incrociare. Un viaggio che attraversa  cinquantanni di storia patria e regionale, dal 1946 – non a caso a presiedere la riunione della fondazione dell’Msi a Roma ci fu il siciliano Biagio Pace – fino alle vittorie dell’appena nata Alleanza Nazionale nei primi anni Novanta.

In mezzo, ovviamente, la rievocazione di alcuni momenti storici che hanno fatto della Sicilia un laboratorio politico a volte troppo in anticipo rispetto al resto del Paese. Tra tutte, l’esperienza del primo governo targato Silvio Milazzo, gabinetto regionale che mandò per la prima volta all’opposizione la Dc e che ebbe al suo interno la strana alleanza missini, comunisti, socialisti, repubblicani, liberali e cristiano sociali. Il 13 giugno 1971 arriva una “strepitosa avanzata” che porta il partito, con il 16,3%, a essere il secondo dell’Isola. Ma la storia missina è anche una storia di conflitti interni, assedi esterni e di annate da marcia del deserto stemperate però da alcune esperienze amministrative destinate a fare scuola, come la lunghissima sindacatura di Dino Grammatico a Custonaci.

Un galantuomo, così come lo erano i vari Alfredo Cucco, Vito Cusimano, Angelo Nicosia, Benito Paolone, Nino Buttafuoco, Gennaro Villelli, Orazio Santagati, Gaetano La Terza o Guido Virzì, solo per citarne alcuni che non ci sono più.  Poi ci sono i martiri dell’antimafia: il giudice Paolo Borsellino, giovane attivista del Fuan, e il giornalista Beppe Alfano. Questo fu l’Msi: una comunità umana prima ancora che politica e che almeno in Sicilia – come ricorda Pietrangelo Buttafuoco nell’introduzione – «non ha mai conosciuto la marginalità sociale, l’irrilevanza politica, la sudditanza culturale».

*Quelli dell Fiamma. Storia fotografica del Movimento Sociale Italiano in Sicilia, Ed. Cespos, euro 12

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