Si chiama nose art, letteralmente “arte da naso” degli aerei sui quali, generalmente, compaiono strani disegni, talvolta inferociti diavoli, altre eleganti ed erotiche pin up. Si tratta, spesso, dei simboli dei reparti o, in altri casi, trovate di singoli equipaggi che caratterizzano il volo militare, mondo che neanche coloro i quali sono abituati a scriverne abitualmente sanno a pieno comprendere. Infatti, malgrado la “giovane” età, le aeronautiche mondiali conservano gelosamente tradizioni che neanche forze armate più antiche hanno…
Fra le due guerre L’uso di dipingere carlinghe e fusoliere nasce durante la Grande Guerra; storico, a questo proposito, il Circo Volante del Barone Rosso i cui aerei colorati erano uno spettacolo che da terra si godevano i soldati di ambo i fronti, meno spettacolare invece affrontarli: mai farsi ingannare dal gusto border line di
I piloti italiani iniziano presto a dedicarsi a forme di nose art made in Italy. I più “curiosi”, sotto il profilo grafico, sono probabilmente gli stemmi della Guerra di Spagna, ad esempio Cucaracha e Asso di Bastoni; singolari quelli al centro di rivalità fra militari di specialità diverse, come il gatto nero del 51° Stormo che ghermisce tre topi, questi ultimi simbolo della Squadriglia Bombardamento Sorci Verdi che, secondo la tradizione aeronautica, è battuta nel corso di un war game nel 1939.
Seconda Guerra Mondiale E’ con l’apertura dei due fronti, Pacifico ed Europeo e l’ingresso nel conflitto degli USA che la nose art assume quella popolarità che cinema e cartoons hanno contribuito a trasformare in icona. Alla simbologia classica delle squadriglie, si aggiungono infatti