Libri. “Geopolitica delle pan-idee” di Karl Haushofer e l’orizzonte eurasiatico

riskGeopolitica delle pan-idee è un saggio che non era mai apparso in traduzione italiana, se si esclude una prima e poco conosciuta edizione del 2006. Questa fondamentale opera di Karl Haushofer, uno dei padri nobili della Geopolitica, risale al 1931 ed è la prima trattazione approfondita del tema dei grandi spazi da parte del filosofo tedesco, poiché come tale egli va considerato. Dopo un ritardo di più di 70 anni, anche noi ora abbiamo la possibilità di apprezzare le riflessioni di una mente anticipatrice come quella di Haushofer, che si inserisce a pieno titolo nel gruppo dei maggiori pensatori della Tradizione.

Karl Haushofer

La speculazione politica del tedesco ruota essenzialmente intorno al concetto di «ambiente geografico» (Erdgebundenheit), in altre parole, le fondamenta geografiche della storia! Difatti, solo ottenendo un giusto equilibrio geografico è possibile arrivare alla auspicata, per Haushofer, costituzione delle «pan-regioni» o «pan-idee»: qui si coglie lo spessore del suo ragionamento, dove la geografia si tramuta anche in filosofia. Le cosiddette pan-idee altro non sono che le macroregioni in cui andrebbe diviso il mondo per coerenza culturale, etnica e morale. La prima, e forse unica, pan-idea si concretizzò col regno di Alessandro Magno. Per il resto, Haushofer individua solo una serie interminabile di conflitti – perciò di squilibri – nella storia dell’Umanità, culminati nell’epoca moderna con l’eterno scontro tra «talassocrazie» e «tellurocrazie».

Un pensatore più che mai attuale è Haushofer. Egli, ad esempio, già a suo tempo palesò un certo timore nei confronti dell’eurasiatismo – in quegli anni incarnato dal Regime Sovietico – verso il quale oggi invece molti di quelli che si oppongono all’imperialismo americano rivolgono lo sguardo con speranza: «L’Eurasia va, dunque, compresa nella sua “natura geopolitica”, anche perché, prima o dopo, la sua realtà irromperà nella nostra vita, da nuove impensabili porte».

Haushofer spiega inoltre come le pan-idee siano ben diverse da qualsivoglia forma di colonialismo, essendo: «[…] portatrici di missioni culturali; quelle, insomma, che si rivolgevano non solo ad una classe di conquistatori e sfruttatori», attraverso esse sarà allora possibile compiere: «[…] il destino delle relazioni fra un popolo e lo spazio terrestre che questo abita». Egli definisce il suo libro come un «impulso» dettatogli dalla coscienza, per far comprendere la natura delle pan-idee. Un impeto culturale, il suo, quanto mai prezioso e ancora utile, giacché le pan-idee rinascono ciclicamente, è il caso delle teorie di un pensatore che ormai va per la maggiore come Aleksandr Dugin.

Un libro che ci deve far riflettere, oppressi come siamo da una classe politica europea di tecnocrati dalle intenzioni ben poco cristalline e con la bocca piena di scialbe analisi sulla globalizzazione. Infatti, il politologo tedesco già nel ’31 aveva compreso come una visione di governo dovesse imprescindibilmente avere alla sua base una sua etica: «[…] insomma, vi è grande differenza se una pan-idea viene propugnata da un profeta o da un illusionista» (da il Borghese).

*Geopolitica delle pan-idee  di Karl Haushofer, Edizioni de il Borghese, euro 16

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Riccardo Rosati

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