Cultura. Il metateismo di Davide Foschi in mostra allo spazio Tadini di Milano

davide-foschi-lilluminatoLa miseria in cui oggi versa l’arte è pari solo a quella della critica. Ovunque è un baloccarsi con concetti, tanto astratti quanto autoreferenziali, l’artista di turno con al suo seguito uno stipendiato pingue intellettuale, che con le sue circonvoluzioni teoretiche sappia riempire di senso il vuoto che sprigiona dalle tele… La tragedia dell’arte moderna risiede proprio qui, nell’avere abdicato al proprio compito, nell’aver rinunciato ad essere disciplina formativa, facendosi vuoto gioco fine a se stesso, quando non ancella di filosofie, sociologie, teologie politiche e via dicendo. Un carosello che continua a foraggiare troppi maître-à-penser, mentre le Muse tacciono, sgomente.

Per fortuna, di tanto in tanto qualcosa sembra infrangere questa paralisi. È il caso del «metateismo», fondato dall’artista Davide Foschi e la cui diffusione è sintomo del risveglio in questo nostro disgraziato tempo di un afflato differente. Artisti, letterati e imprenditori di estrazione assai eterogenea si stanno progressivamente avvicinando a questo movimento, che proclama la necessità di educare attraverso il Bello e di riscoprire il Sacro – non rifondare, ché il Sacro non scompare mai – per il tramite dell’arte moderna.  Sì, perché l’arte di Foschi non si pasce di provocazioni, né si esaurisce in sterili critiche del presente o psicologismi, ma ha il coraggio di riaffermare la superiorità della categoria del Bello (e dunque del Sacro) su quella del Vero, l’estetica sulla teoretica, facendosi anello di una catena che passa da Kant e Nietzsche, la cui interruzione ha sancito l’ingresso nel nichilismo di una modernità che educa al brutto, facendolo passare per categoria estetica.

È nel contesto di questo nuovo Rinascimento (per utilizzare un’espressione «metateista») che si colloca la mostra dell’opera «la Pietà», una delle più significative del pittore,  che si terrà il 6 e il 7 ottobre, dalle 18.30 alle 22.30, presso lo Spazio Tadini (via Niccolò Jommelli, 24 Milano, MM Piola/Loreto; per informazioni: 340/5250155). Due giorni dedicati a un’opera unica nel suo genere, inaugurati dalla presentazione de Il segreto di Foschi. L’artista tra luce e mistero, biografia firmata dallo scrittore e giornalista Alberto Sacchetti. All’opera – che non si può fotografare né riprendere, con buona pace dei collezionisti d’immagini-simulacro e dei turisti dell’arte – si giungerà a piccoli gruppi, accompagnati dall’autore in un iter colmo di suggestioni e all’insegna della sinestesia.

Lungo il percorso, infatti, dal sotterraneo alla sala principale – catabasi e anabasi – una serie di candele d’arte numerate e firmate dall’artista sprigioneranno un’essenza creata per l’occasione dall’azienda specializzata in profumeria artistica Niche and Co., prodotta in edizione limitata all’interno della linea Onyrico dedicata al genio italiano e presentata in anteprima a Milano a Spazio Tadini.

Un appuntamento imperdibile per tutti coloro che ritengono che mito e simbolo non siano mere sovrastrutture ma realtà con cui è necessario continuamente dialogare, al fine di abitare il proprio tempo in maniera più consapevole e responsabile.

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Andrea Scarabelli

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