Cultura. Pound profeta e il fascismo come “utopia” di vita collettiva

Pubblichiamo un interessante contributo, dello scrittore e critico letterario Francesco Grisi, su Ezra Pound e i suoi «Cantos», apparso per la prima volta nel 1985, insieme a scritti di Giano Accame, Franz Maria D’Asaro, Gianfranco De Turris e Antonio Pantano, nella raccolta “1985. Omaggio ad Ezra Pound nel centenario della nascita” (a cura del Comitato per il centenario di Ezra Pound).

A Rapallo Pound scrive le sue principali opere e molti frammenti dei suoi «Cantos». Il motivo profetico nasce nello splendido scenario ligure.

Per Pound la profezia non nasce dalla utopia o dal mistero esoterico. Non è un visionario o un mago. La profezia per Pound nasce dalla disciplina morale. La profezia non è un dono degli Dei ma è una conquista etica e filosofica con la quale intendere il destino. Già nei primi «XVI Cantos» del 1925 si trova questo motivo profetico. La letteratura non è una ipotesi. È una spiegazione della profezia che rende contemporanea la storia nell’avvicendarsi del tempo. Missione del letterato è quella di svelare la storia nella profezia.

Dante e Confucio sono due grandi modelli che controllano la realtà, indicano i pericoli e guidano i popoli. La profezia nasce dalla sapienza. E Pound si sente profeta. E in nome di questa sicurezza compie atti temerari, imprudenti. Rasenta la follia. Si sbriciola in frammentarietà visionaria. Si abbandona a lunghi silenzi.
Polemizza trascurando la logica delle argomentazioni. E, soprattutto, interviene con la sua poesia per scavare nella sua anima e rintracciare la profezia che sempre ha percorso i sentieri degli uomini.

Questa idea della profezia Pound la svolge nella sua opera fondamentale i «Cantos».
Vi sono nei «Cantos», infatti, tre movimenti fondamentali che si rincorrono e che ne costituiscono l’unità. Si tratta del tempo inteso come una dimensione spaziale, della storia proposta come una spirale ciclica nella contemporaneità e della mitologia riscoperta nei riti iniziatici e nell’eroico.

I «Cantos» nella loro struttura vengono programmati secondo lo schema del grande ritorno di Ulisse (che Pound chiama Odisseo) da Troia a Itaca e sulle linee della “Commedia” dantesca.
Questa struttura non viene però sempre rispettata e subisce molte modifiche. I «Pisan cantos» che, ad esempio, avrebbero dovuto costituire una parte del purgatorio (o l’inizio del paradiso) sono, invece, la testimonianza più infernale del poema. Quella che resta immutata è la missione salvifica del viaggio. Itaca è la meta da raggiungere, la civiltà ritrovata, la tradizione. In questo itinerario il poeta intuisce il domani mentre lo scienziato è imprigionato dal passato. Il poeta è il futuro che spiega il presente.

Il gioco delle regole e le liturgie in Pound sono spezzate. A suo modo è più avanguardista dei futuristi. Culturalmente è più responsabile. Gli sperimentalisti di oggi e i gruppetti arroganti di ieri fanno ridere nei confronti della ricerca di Pound. C’era in lui un dono carismatico e non solamente uno schema filosofico. Camminava nei sentieri della iniziazione. Costretto a vivere in una epoca dilaniata dalla paura ha vissuto le sconfitte con la sicurezza di essere vincitore.

F. Grisi

Pound fu fascista senza tessera. Ma il suo fascismo significò una nuova “utopia” di vita collettiva. Nel rifiuto del capitalismo-usura-americanismo e del comunismo-materialismo-sovietico si trovò nel fascismo come romanità ed eticità. Non fu una adesione ambigua ma leale. Mussolini era per lui la incarnazione della storia-reale.

Costruisce come un ragno. La Parola è il canto della lusinga. Non ci sono i grandi ritorni. C’è la freccia scoccata verso il cielo. I poeti del tempo nel quale visse Pound hanno nobilissimi riflessi e premi «Nobel». Montale e Quasimodo (che non lo amarono) e Ungaretti (che lo tradusse) hanno frammenti di grande luce. Ma Pound è la continuità. È la cultura diventata poesia oltre gli schemi. Ne volete una prova? Leggete «L’ideogramma cinese come mezzo di poesia». Pound è il Virgilio che ci accompagna nel viaggio. Gli altri sono personaggi che incontriamo.

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*Francesco Grisi

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