Memoria. Addio a Nicola Cucullo icona dei primi sindaci missini negli anni 90

Nicola Cucullo
Nicola Cucullo

Si è spento, a 85 anni, l’ex sindaco di Chieti Nicola Cucullo. Consigliere comunale di opposizione del MSI dagli anni ’80, Nicola Cucullo venne eletto sindaco nel dicembre del 1993, dopo che Mani Pulite aveva spazzato via l’ex giunta democristiana. Primo cittadino tra il 1993 e il 2004, Cucullo guidòChieti per ben undici anni, passando dal Movimento Sociale alla Fiamma Tricolore di Pino Rauti. L’onestà e la trasparenza erano il suo credo quotidiano.

Orgogliosamente fascista, Cucullo non riceveva mai per appuntamento ma viveva il Municipio come una grande casa con le porte sempre aperte. Ha avuto una vita così piena di fogli, di facce, di ricordi, di mani strette, di gente che lo ha amato, di avversari politici e di nomi appoggiati in un’agenda tra l’estate e il Natale che oggi, che la vita gliel’hanno chiesta indietro, per portarla tutta su, avrà sicuramente dovuto fare due viaggi.

Per far riprendere la città di Chieti dal dissesto finanziario, Cucullo si armò di coraggio e soprattutto di piccone, quello con cui usciva di notte e prendeva a picconate gli appalti fatti male e la cattiva politica, quella dei corrotti e dei corruttori.

“Uno dei sindaci più decisionisti d’Italia”, lo ricordano gli amici, mentre altri raccontano il suo scarso formalismo e l’incanto dei suoi profondi occhi color del mare, quegli occhi che ti stregavano a tal punto che, solo qualche ora dopo averci parlato, ti accorgevi che anche in quell’occasione non eri proprio riuscito a dirgli di no.

Fu una presenza costante, continua, da protagonista della vita politica e civile della città di Chieti. Negli ultimi anni della sua vita, l’amore dei familiari gli mise vicino, una dopo l’altra, una serie di donne che lo aiutassero nel mestiere di vivere; tuttavia, piuttosto che chiedere loro aiuto nelle mansioni quotidiane, Don Nicola le mandava in giro per le redazioni a consegnare i suoi articoli perchè aveva ancora qualcosa da dire, qualcosa da dichiarare.

Così a quel punto, avendo capito che non era poi così produttiva la tecnica delle badanti lanciate a mo’ di messo viaggiatore, decise di sua spontanea volontà di vivere nella casa di riposo di Pennapiedimonte, una struttura solida e soprattutto munita di operatori motorizzati, sicuramente più efficace a capillarizzare i pensieri, le idee e l’inchiostro aggrappato sui fogli che traboccavano in ogni anfratto della sua stanza. I suoi trentunomila giorni di vita ci hanno lasciato un’eterna lezione politica e umana di passione, onestà, disinteresse e sensibilità. Trentunomila giorni di vita di un uomo… che non è passato soltanto tra la folla… nella folla che sta passando…

Il Corriere della Sera lo raccontava così (17 aprile 2000)

Sì, perché la cosa stupefacente è che molti elettori di sinistra votano Cucullo. Alle precedenti elezioni, gli scrutatori trovarono numerose schede con il voto di lista dato a un partito del centrosinistra o addirittura a Rifondazione comunista, mentre la preferenza per il candidato sindaco era andata a Cucullo, il fascista. Lui se la ride. «I sinistri mi accusano di ammirare Mussolini. E che c’ è di male? Ho imparato molto da Mussolini. Se è per questo, ho appreso lezioni sulla conquista del potere anche da Lenin». Cucullo è sindaco dal ‘ 93, dopo che Tangentopoli si era abbattuta come un uragano anche su Chieti, provocando 38 arresti e 98 procedimenti penali. «Trovai 160 miliardi di debiti accumulati. Li ho pagati tutti, ho risanato il bilancio. E ho dato sicurezza con le ronde di notte. Per forza: mi danneggiavano i monumenti, andavano a fare la pipì sui muri del municipio. Uno schifo. Vorrei avere i poteri di Rudolph Giuliani che ha ripulito New York».

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Marco Minnucci

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