Cultura. L’amore Drieu-Victoria Ocampo e l’idea di appartenersi

Drieu e Victoria
Drieu e Victoria

È un colpo di fulmine a intiepidire una fredda giornata parigina di febbraio, quello tra Victoria Ocampo e Pierre Drieu la Rochelle. Siamo nel 1929, Victoria Ocampo, primogenita di un’agiata famiglia argentina è sposata, ma di fatto separata. Pierre Drieu la Rochelle, divenuto noto nel 1922 per il saggio “Mesure de la France“, è nel fallimento del suo secondo matrimonio.
Il loro incontro, preannuncia la nascita di una passione dirompente e dolorosa. Sebbene spesso in conflitto su molti argomenti, sono due creature discordanti che suonano all’unisono. Si confrontano e si battagliano su temi politici, religiosi, etici. Schermaglie, mitigate dalla stima reciproca.
Nella stessa incontenibile intensità, il loro modo di amare è diverso.
Amarti non è stato un errore”, oltre a una dichiarazione della Ocampo è il titolo del libro che raccoglie le 86 lettere di La Rochelle e le 16 della donna.
Alcune sono andate perdute nell’incendio del magazzino, dove lo scrittore le aveva conservate.
Il carteggio porta alla luce un mondo intimo e per alcuni versi oscuro, di due abissi che si scontrano per incontrarsi.
Per Victoria Ocampo, la lettura è un invito indeclinabile ad arrivare all’autore. Nel libro incontra la curiosità per l’uomo. Un viaggio all’interno delle pagine che ha la finalità ultima di giungere alla meta: attraversare lo scrittore. Con lui ripartirà per un nuovo percorso, quello amoroso. Nel bagaglio la consapevolezza di non essere la sola, ma l’unica tra le tante.
Quella della Ocampo è una passione generosa da molti punti di vista, non ultimo quello economico. La donna ama non rifiutando nulla al suo “Gille” – così si firma in molte lettere La Rochelle, il protagonista de “L’uomo pieno di donne” – denaro, comprensione, conforto.
Un amore appassionato fatto anche di biasimo, ma mai di spregio. L’amore come abnegazione che domanda forza: “Bisogna essere molto forti per amarti senza esserne danneggiati, Drieu“, scrive in una lettera del ’32.
La passione di Drieu per Victoria, appare conflittuale, quanto indispensabile. Una fiamma che si alimenta nell’assenza. Spregiudicato e tenero, cinico e amorevole, non si risparmia alla donna con la quale può discorrere di Céline, Joyce, Valéry.
È vitale parlare di lei e con lei. Nella privazione e nell’attesa, cresce il suo desiderio. Nel negare la gelosia, afferma una volontà di possesso. Le confessa l’inconfessabile. Indugia nell’attesa per poi sfuggirle e tornare con veemenza a cercarla.
Quello della Ocampo e de La Rochelle è l’amore che non si realizza nell’appartenenza, ma nell’idea indispensabile di appartenersi.
Victoria Ocampo, sarà l’unica donna ad avere il privilegio e la condanna, di ricevere lo scritto testamentario con i motivi del suicidio di Pierre Drieu la Rochelle.

@barbadilloit

Isabella Cesarini

Isabella Cesarini su Barbadillo.it

Exit mobile version